Mincio e Oglio: quattro parchi lombardi per interventi di riqualificazione ecologica e fluviale

MANTOVA – Interventi di riqualificazione ecologica e fluviale nei bacini del lago di Garda e dei fiumi Mincio e Oglio portati avanti nei territori di Mantova, Cremona e Brescia da quattro parchi lombardi, uniti in partenariato per incrementare il Capitale Naturale e promuovere la nuova frontiera dell’economia green legata ai Servizi Ecosistemici.
Il progetto Ecopay Connect 2020, co-finanziato con il bando “Capitale Naturale 2017” di Fondazione Cariplo, vede in campo il Parco del Mincio, capofila, il Parco dell’Oglio Nord, il Parco dell’Oglio Sud e il Parco Alto Garda Bresciano per la realizzazione di interventi di riqualificazione dei corpi idrici – sorgenti, torrenti, fiumi, laghi, risorgive, fontanili e canali irrigui – e dei relativi ambienti verdi terrestri. Azioni che vengono condotte insieme ad AIPO, FSC (Forest Stewardship Council), e con il sostegno di Coldiretti e Confagricoltura Brescia e altre aziende, allo scopo non solo di incrementare il patrimonio naturale autoctono, ma anche di creare nuove opportunità remunerative – Payment for Ecosystem Services (PES) – per i soggetti economici che investono nella rigenerazione dei beni ambientali e dei servizi ecosistemici ad essi connessi.
Mincio e Osone
Per quanto riguarda le opere di riqualificazione ambientale, nel territorio del Parco del Mincio, in provincia di Mantova, è in fase di progettazione esecutiva un intervento di salvaguardia di un habitat di rilevanza internazionale, la zona umida delle Valli del Mincio: all’imbocco di un canale – l’Osone – che scorre interamente al di fuori dei confini dell’area protetta, si realizza una struttura filtrante in grado di intercettare l’ingente trasporto solido che oggi raggiunge la riserva naturale, compromettendo l’habitat della più importante zona umida interna del Nord Italia. “Il Parco del Mincio ha recentissimamente acquistato le aree e in questo modo l’ente potrà realizzare un tecnologico sgrigliatore e un bacino di fitodepurazione: due opere di difesa che tutelano l’habitat e limiteranno i problemi oggi subiti anche dalla navigazione turistica, che vede ridotta la sua operatività a causa dell’innalzamento dei fondali provocato dai fanghi che arrivano da fuori parco e che si depositano qui” spiega il presidente del Parco del Mincio Maurizio Pellizzer.
Fiume Oglio
In provincia di Cremona AIPO sta ultimando le opere di sistemazione dell’affluente di destra del fiume Oglio, il Colatore Delmona, mentre Parco Oglio Sud ha completato le opere di riqualificazione di siti della Rete Natura 2000: una lanca del fiume nella Riserva Naturale Le Bine, le torbiere di Marcaria e lungo il fiume Oglio con eliminazione delle specie vegetali invasive esotiche, piantumazione di fasce ripariali e creazione di sentieri naturalistici. Partiranno a settembre anche analoghe opere di miglioramento dello stato ecologico degli habitat nella zona umida all’interno del SIC “Gabbioneta”, nel Parco Oglio Nord in provincia di Brescia, area un tempo creata con scopi venatori ed ora invece acquistata dell’ente Parco e popolata da aironi e altre specie protette. Sempre in territorio bresciano sono stati completati gli interventi di difesa spondale e di miglioramento delle fasce spondali vegetate lungo alcuni tratti del fiume Oglio, proposti da Coldiretti Brescia e attuati dal Parco del Mincio e al termine dell’estate partiranno anche gli interventi di riqualificazione ecologica e funzionale del Torrente Toscolano, nel Parco Alto Garda Bresciano, che prevedono, tra le altre cose, la realizzazione di una rampa di risalita per l’ittiofauna, finalizzata alla conservazione della trota lacustre selvatica, specie autoctona del Garda a rischio di estinzione.