MANTOVA – Presentati oggi presso la Cisl di via Torelli gli esiti della contrattazione sociale 2019. In quest’anno si è aperto il confronto con 52 enti comunali, 100 incontri in totale, con la sottoscrizione di 38 verbali di accordo e 14 di incontro. Risultati in linea con quelli dello scorso anno. L’esito del lavoro delle tre sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil, Pensionati e Confederali, ha riguardato circa 350.000 cittadini della Provincia di Mantova. Sottoscritto il verbale accordo anche col Comune capoluogo: i risultati consistono nel mantenimento della soglia di esenzione dell’addizionale a 22.000 euro (la più alta della provincia), la progressività delle aliquote, da 0,4 a 0,8% garantisce equità. Confermato lo stanziamento per il welfare (3 milioni di euro) e per le politiche di contrasto alla povertà (1 milione), per il diritto allo studio 1,4 milioni, 300.000 euro per incentivi e tirocini per giovani dai 16 ai 29 anni, e il reinserimento lavorativo dei disoccupati over 50.
“Quadro negativo, negoziazione sociale importante. Molti servizi sono stati rimessi in discussione”
“In un quadro complessivamente negativo, dove alle pesanti conseguenze della crisi si aggiungono tagli di risorse allo stato sociale, la negoziazione sociale, punto di forza dell’attività sindacale, finalizzata a tutelare la parte più fragile della cittadinanza, assume una funzione di reale incontro tra bisogni, diritti, e scelte politiche – si legge nella relazione unitaria dei sindacati -. Per le amministrazioni comunali non esistono più servizi consolidati e scontati, tutti possono essere rivisti e messi in discussione (pasti a domicilio, trasporto protetto, centri diurni, quelli per i minori, trasporto scolastico, mensa). Pesa sempre di più la spesa per i ricoveri nelle strutture protette di anziani, disabili e minori. Aumenta anche l’impegno per i progetti mirati ai ragazzi: i comuni registrano un incremento di casi di disagio tra gli adolescenti“.
“Lotta all’evasione per maggiore equità sociale”
“La lotta all’evasione fiscale costituisce uno strumento efficace per garantire equità e redistribuzione, per diminuire le diseguaglianze. Da segnalare esperienze virtuose in alcuni comuni come Asola, Ceresara, Curtatone e Suzzara, che col recupero di IMU ed ex ICI, hanno riportato alla luce importanti risorse per le casse comunali”
“Questione abitativa: l’emergenza resta”
“La questione abitativa pubblica continua ad essere una vera e propria emergenza. I modelli di risposta vanno rivisti con logiche differenti. E’ diventato indispensabile adottare politiche abitative regionali e locali orientate all’housing sociale, l’edilizia pubblica diventa un fattore di risposta abitativa e di salvaguardia del tessuto urbano e sociale di un territorio. Ciò riguarda anche l’integrazione sociale, la questione abitativa è condizionata dai processi di precarizzazione e impoverimento sociale. A tutti i comuni è stato chiesto di procedere con un fondo di sostegno affitti soprattutto per la morosità incolpevole”.
“Attenzione particolare all’istruzione e al contrasto della violenza di genere”
“Attenzione particolare anche alle risorse destinate all’istruzione, attraverso il piano del diritto allo studio elaborato d’intesa con le scuole del territorio e all’edilizia scolastica. Parallelamente si è posta la richiesta di servizi pre e post scuola, insieme al trasporto scolastico”. Si registra anche, in molti accordi, l’avvio di progetti per contrastare la violenza di genere.