“Per otto mesi sfruttati a 2 euro l’ora, in nero”. La denuncia a Enzo Paolo Turchi e Carmen Russo è di una coppia di mantovani

Una brutta storia approdata in tribunale con due cause di lavoro e una denuncia penale. Una storia di sfruttamento del lavoro irregolare documentata con tanto di video e messaggi vocali con Carmen Russo ed Enzo Paolo Turchi. A sollevare la questione è “Il fatto quotidiano” che ricostruisce la storia.

La vicenda si svolge a Formello, sulle colline tra il Lago di Bracciano e il Tevere. Fino a pochi mesi fa a occuparsi di quella tenuta – 450mq e 2mila di verde – era un’altra coppia italiana, ma di modeste e precarie condizioni, che Russo e Turchi avevano ingaggiato per pulire la casa e curare il giardino. “Un rapporto di lavoro che in otto mesi, nonostante le promesse, non è mai stato regolarizzato“, denunciano la coppia.

Il rapporto era iniziato a luglio 2020 grazie ad un annuncio sul sito subito.it. Ammaliati dalla figura della coppia vip i due si trasferiscono dal Nord, provincia di Mantova, per lavorare a Formello. A impartire le disposizioni era il solo Turchi.

Dalla ricostruzione emerge che la retribuzione, unita all’ospitalità in due stanze, era inizialmente pari a 700 euro ciascuno poi scesi a 500. Nei calcoli del consulente del lavoro si legge di 4.625 euro per sette mesi e mezzo di lavoro, vale a dire 17,65 euro per ognuno dei 262 giorni lavorati: 2,2 euro l’ora, meno della metà di quanto previsto dai contratti di categoria. Senza busta paga, in contanti.

“Si occupava di tutto il nostro commercialista – commentano Russo-Turchi – raggiunti al telefono dal giornale “Il fatto quotidiano” Alle rimostranze della coppia che chiedeva di regolarizzare il contratto di lavoro – stando alla denuncia-querela riportata da “Il fatto quotidiano” è stato decurtato loro lo stipendio e poco dopo vengono messi alla porta senza nessuna liquidazione.

Per questo motivo al Tribunale del Lavoro di Tivoli sono incardinate due cause civili per chiedere il riconoscimento del vincolo di dipendenza e subordinazione dei custodi che svolgevano il proprio lavoro sette giorni su sette, festivi infrasettimanali compresi. Niente ferie, festività, straordinari, malattia o permessi per loro.

Ora la palla passa al Tribunale di Tivoli che dovrà stabilire chi ha ragione, la prossima udienza è prevista per dicembre, l’altra per l’8 marzo 2022, tra poco meno di un anno.