SAN BENEDETTO PO – Anche il mondo delle imprese guarda con rabbia, timore e diffidenza alla chiusura di tre mesi preannunciata dalla Provincia. A prendere posizione è il Presidente di Confartigianato Mantova, Lorenzo Capelli che, oltre ad essere portavoce delle piccole aziende, è anche un sambenedettino, dunque conosce il territorio come le sue tasche.
«L’imprevista chiusura per tre mesi rappresenta una nuova batosta per l’economia mantovana – spiega Capelli. – Siamo di fronte a una situazione paradossale, cioè ad un’opera destinata a non concludersi mai con danni economici, diventati ormai imponenti, che si riversano sulle imprese a causa del prolungarsi dei tempi di percorrenza. Se il ponte inizialmente doveva essere un’opera destinata a concludersi in tempi certi, ci siamo trovati davanti a blocchi e frenate spesso incomprensibili, di cui non siamo stati preventivamente informati dalle istituzioni ma che abbiamo comunque appreso attraverso i nostri associati e concittadini. Mi riferisco – prosegue il Presidente di Confartigianato – alle innumerevoli sospensioni dei lavori già avvenute, ma anche al fatto che il progetto manca di un pezzo, cioè della parte da realizzare in golena che non era stata prevista. Ora veniamo a sapere, grazie agli organi di informazione, che ci sarà la chiusura di tre mesi, sempre che non subentrino ulteriori ritardi».
Capelli prosegue ricordando che il ponte di San Benedetto costituisce uno dei collegamenti possibili tra Lombardia ed Emilia, e che proprio per questo motivo non può essere considerato una infrastruttura di valenza prettamente locale. «Siamo un’associazione che rappresenta centinaia di imprese del trasporto, che viaggiano in tutta Italia, ma siamo sostanzialmente esclusi da qualsiasi confronto sul tema e obbligati a seguire le evoluzioni della vicenda mediante la stampa – lamenta il numero uno di Confartigianato. – Noi non abbiamo mai lesinato la nostra collaborazione con le istituzioni e, in questo senso, abbiamo anche cercato di sollecitare il governo affinché fornisse un sostegno utile a rimuovere le cause dei blocchi dei lavori intervenuti sino ad oggi».
«La situazione ci preoccupa molto – conclude Capelli – e devo dire, in tutta franchezza, di vedere troppe ombre sulla vicenda del ponte, perché la situazione non è chiara così come non è certo il dato che tra tre mesi il ponte aprirà».