Rapina Ubi Banca a Castiglione: preso uno dei malviventi tradito da un’impronta su una busta

MANTOVA – Tradito da un’impronta lasciata su una busta. Arrestato  questa mattina (28 ottobre) nel sua abitazione nel quartiere Secondigliano di Napoli,  uno dei quattro rapinatori che il 26 aprile 2018 entrarono nella filiale di Ubi Banca a Castiglione delle Stiviere, presero in ostaggio 11 persone e poi scapparono con un bottino di 100mila euro. Per Giovanni C. quindi, 33enne, già segnalato nella banca dati  alle forze dell’ordine, sono scattate le manette per il reato di rapina e sequestro di persona.
Quella di Castiglione fu una rapina sui generis, soprattutto per il modus operandi utilizzato dai ladri che, nella circostanza, mostrarono una freddezza e una preparazione tecinca tipica di chi lo fa per mestiere. I quattro, infatti, travisati con occhiali e cappellini, intorno alle 12 di quel assolato giovedì, entrarono nella sede di Ubi e, in attesa che il dispositivo temporizzato aprisse il caveau – da qui il nome “Timer” all’indagine – rinchiusuro per ben 35 minuti i clienti in una stanza tenendoli in ostaggio. Una volta ottenuta l’apertura della cassaforte fuggirono  a piedi portandosi via 100mila euro: 90mila dal deposito e 10mila presi dalle tasche degli stessi ostaggi. Abili, perciò, anche nella fuga se non fosse per un dettaglio che, nonostante il sangue freddo, è sfuggito ad un dei malviventi: il 33enne arrestato, infatti, pensando che in una busta appoggiata sul bancone ci fosse del denaro, mosso dalla cupidigia e l’ingordigia e non ricordandosi che era l’unico dei quattro a non avere indossato i guanti, la toccò. Un’impronta digitale non chiarissima ma sufficientemente nitida per portare da lui i militari dell’arma. Le indagini, svolte dal Reparto Operativo Nucleo investigativo di Mantova del colonnello Carmelo Graci e del tenente Claudio Zanon e dalla compagnia di Castiglione delle Stiviere con il maresciallo Angelo Calvettti, supportati in fase esecutiva dai Carabinieri di Napoli, hanno consentito l’acquisizione di elementi probanti grazie, soprattutto, all’impronta digitale, che è stata acquisita già in sde di sopralluogo. Nei confronti del 33enne è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare da parte del gip, grazie anche alla collaborazione  del pm Giulio Tamburini, ritenendo sussistere un contigente pericolo di reiterazione del reato concordato con la richiesta avanzata dalla Procura di Napoli. Il presunto rapinatore si trova ora nella casa circondariale della cittadina partenopea ove nei prossimi giorni sarà sottoposto ad interrogatorio.