Salgono le richieste di tamponi al Carlo Poma di Mantova. L’appello: “Vaccinarsi contro l’influenza”

MANTOVA –Malanni di stagione, raffreddore, qualche linea di febbre, mal di gola, tutti sintomi che l’anno scorso non ci avrebbero fatto preoccupare, invece oggi, ai tempi del covid, fanno drizzare le antenne.

Non basta stare a casa, come si faceva una volta, ma se si hanno questi sintomi, scatta da parte del pediatra o del medico di famiglia la richiesta del tampone. Per questo i numeri dei tamponi rinofaringei eseguiti negli negli ambulatori di città e in alcuni comuni (Asola, Viadana, Pieve) dell’azienda ospedaliera, sono in crescita, anche 130 in un solo giorno.”

Registriamo nelle ultime giornate tra le 120 e le 130 richieste quotidiane in più al di tamponi – spiega il direttore generale dell’Asst, Raffaello Stradoni al quotidiano locale Gazzetta di Mantova – numeri che non nascondo ci crea no qualche problema sotto il profilo organizzativo. Si tratta di un incremento legato all’inizio dell’anno scolastico e alla necessità, peraltro corretta, di verificare se sintomi come febbre, tosse o raffreddore sono dovuti al Covid o se si tratta, come avviene nel 99% dei casi, di normalissime indisposizioni tipiche della stagione”.

Numeri che fanno nascere qualche preoccupazione pensando ai mesi autunnali, quando ci saranno i picchi delle malattie da raffreddamento e dell’influenza?

In questo caso, il rischio è quello di intasare il sistema con tantissime richieste di tamponi.

L’appello di Stadoni in questo caso è uno solo: “vaccinarsi contro l’influenza“. in questo modo si ridurranno notevolmente le persone con sintomi simili a Covid e potremo diminuire la pressione sui servizi.

Ad essere chiamati in causa sono soprattutto gli over 65 e le persone con situazioni di fragilità. I vaccini anti influenzali dovrebbero essere disponibili a partire dalla seconda metà di ottobre e per vaccinarsi basterà rivolgersi al proprio medico di base.