Siria, osare la pace: padre Jacques Mourad racconta il suo rapimento per mano dell’Isis

MANTOVA – “Siria: osare la pace”. Padre Jacques Mourad si racconta in un incontro organizzato dalla Diocesi di Mantova che si terrà il 13 febbraio alle 20.45 nella chiesa di San Francesco.
Padre Jacques Mourad è un monaco e sacerdote siro-cattolico, originario di Aleppo, priore del monastero di Mar Elian, sito nel governatorato di Homs in Siria.
Il 21 maggio del 2015 è stato rapito dal monastero insieme ad un giovane seminarista, ad opera dell’Isis, e tenuto prigioniero per quattro mesi e venti giorni nella zona di Raqqa. L’11 ottobre dello stesso anno, grazie all’aiuto di un amico musulmano, è riuscito a fuggire.
Ha raccontato l’esperienza del sequestro nella sua autobiografia “Un monaco in ostaggio. La lotta per la pace di un prigioniero dei jihadisti” .
Il cuore della testimonianza di padre Mourad sta non solo nel non aver nè mai perso nè mai rinnegato la propria fede – come gli veniva invece chiesto dai jihadisti per avere salva la vita – ma soprattutto nell’essere rimasto un convinto fautore della possibilità, anzi della necessità, di coltivare il dialogo e la convivenza tra cristiani e musulmani:
“La guerra e i momenti di sofferenza non impediscono questo cammino di vita insieme, di convivenza e di dialogo, anzi lo rafforzano. Quindi per noi, anche nel momento terribile che la Siria sta passando, non cambia nulla, perché la radice di questa vita insieme è l’amore di Cristo, la mentalità aperta e la bontà del cuore del popolo siriano. Siamo chiamati ad accoglierci”.
Il monastero di Mar Elian, successivamente distrutto dalle milizie dello Stato islamico, faceva parte dell’antica comunità di Mar Musa, rifondata negli anni Ottanta dal gesuita padre Paolo Dall’Oglio per realizzare una comunità spirituale ecumenica mista, che promuove il dialogo tra cristianesimo e islam. Padre Dall’Oglio è stato rapito dallo Stato Islamico nel 2013.