Suzzara, la Lega sull’edificio per la comunità Sikh: «Il documento dell’ex assessore Bianchi lede l’imparzialità del Comune»

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Il consigliere leghista suzzarese Guido Andrea Zanini

SUZZARA – Un documento che “lede l’imparzialità del Comune”: con queste parole Guido Andrea Zanini, referente politico della Lega per il Suzzarese, definisce l’impegno scritto, a firma dell’ex assessore all’urbanistica Francesco Bianchi, di attivarsi per la trasformazione a destinazione culturale-religiosa dell’edificio oggetto di compravendita tra un privato e la comunità indiana Sikh. Il documento, allegato al relativo rogito stipulato tra privati, violerebbe – secondo la Lega – l’art. 97 della Costituzione che sancisce il principio di imparzialità della pubblica amministrazione.

«Quel documento risulta redatto avvalendosi dello stemma e del timbro recante l’effigie del Comune di Suzzara, e non può quindi venir considerato un impegno della singola persona, che tra l’altro lo sottoscrive qualificandosi proprio come assessore all’urbanistica – spiega Zanini. – Inoltre, l’atto di compravendita in questione, che è pubblico e limitatamente ad una sua parte è già reperibile in internet, risulterebbe contenere le seguenti parole: “il Comune di Suzzara, a mezzo dell’assessore all’urbanistica (…) ha comunicato (…) l’impegno di prevedere (…) l’inserimento dell’area (…) per la sua trasformazione in area adibita a centro culturale Sikh”. È evidente – continua Zanini – che il documento firmato da Bianchi avrebbe avuto un enorme peso contrattuale, favorendo l’acquisto di chi, grazie all’impegno dell’ex assessore su carta intestata del Comune di Suzzara, aveva già programmato come utilizzare l’immobile dopo che ne fosse diventato proprietario.

Il principio di imparzialità che deve garantire la Pubblica Amministrazione risulterebbe venuto meno perché con quell’impegno si è fatta una promessa ad una piccola parte della comunità senza tener conto degli interessi opposti o diversi che avrebbero potuto avere altri cittadini. Non a caso – prosegue Zanini – le scelte urbanistiche sono operate dal Consiglio comunale (e non dall’assessore), dopo che vi siano stati studi specialistici, approfondimenti e verifiche normative da parte di tecnici urbanisti chiamati a redigere il Piano di Governo del Territorio (PGT) e le sue varianti. Non è un caso neppure il fatto che l’iter di approvazione di questi strumenti urbanistici preveda un periodo di deposito degli atti in Comune per la pubblica visione, durante il quale chiunque possa presentare osservazioni od opposizioni: il Comune deve sempre garantire il contraddittorio e deve sempre tenere le parti di tutti i cittadini, sia di quelli a favore che di quelli contro determinate scelte, in modo imparziale. Ma in questo caso – conclude il consigliere leghista – non risulterebbe averlo fatto».