Turismo, buco da 154mila euro. Vincenzi: “Il Comune stia attento”. Ma Pasquali replica: “Non accetto critiche da chi ha distrutto Sabbioneta”

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SABBIONETA – Polemica a Sabbioneta tra l’ex primo cittadino, ed attuale consigliere comunale di minoranza, Aldo Vincenzi ed il sindaco Marco Pasquali. Al centro della questione il turismo ed il buco da 154mila euro – dovuto alle perdite causate dal Covid – a cui andrebbe incontro il settore e, quindi, il Comune.

“Guardando le cifre – spiega Vincenzi – il Comune di Sabbioneta avrà una perdita di oltre 154mila euro annui di proventi da ingressi turistici. Naturalmente non è mia intenzione attaccare la maggioranza su questo punto: chiunque si troverebbe in grosse difficoltà dopo l’emergenza Covid. Vero è, però, che alcune realtà hanno reagito meglio di altre a livello turistico. L’unico appunto che mi sento di fare è di stare attenti con certi toni trionfalistici, apparsi sui social o sulla stampa locale, riguardo le presenze turistiche; i numeri di bilancio ci raccontano un’altra storia, ci raccontano di un settore in fortissima difficoltà e di poche presenze”. 

Critiche a cui non è tardata ad arrivare la replica piccata di Pasquali. “Non accetto lezioni sulla gestione del turismo da chi ha fatto di tutto per distruggere l’immagine di Sabbioneta, al suo interno e nei confronti del panorama turistico – ha detto -. Il 2020, quando si è potuto lavorare a monumenti aperti, sta andando meglio del 2019. Abbiamo sempre detto che per noi l’andamento del turismo non si valuta sugli incassi per il Comune. Si è da poco chiuso il mese di settembre, che in termini turistici ha confermato il trend di agosto: il 2020, quando abbiamo potuto fare accoglienza nonostante la pandemia, senza pullman turistici, è andato meglio dell’anno scorso in termini di accessi ai monumenti”. Quanto alla perdita da oltre 150mila euro Pasquali replica: “Si è persa l’intera primavera, la stagione migliore. Per forza incasseremo di meno. Invece di rallegrarsi per l’ottima ripresa pur fra fra mille difficoltà, si prova invece a mettere in discussione il lavoro delle tante persone”.