Una nuova gara per il ponte di S.Benedetto: delusione e rabbia. “Serve un commissario e l’intervento del Ministero”

MANTOVA – Delusione, amarezza, rabbia sono i sentimenti che oggi hanno accompagnato a San Benedetto Po e nell’Oltrepò mantovano la notizia che servirà una gara per l’affidamento dei lavori della parte in golena del nuovo ponte, e quindi i tempi per vedere finito il manufatto si allungheranno di anni.
“Il parere dell’Anac era quasi scontato ora l’unica ancora di salvezza per far si che i lavori possano velocizzarsi è il commissario o comunque un intervento dall’alto del Ministero dei Lavori pubblici. Altrimenti non ne usciamo” dichiara il sindaco di San Benedetto Po Roberto Lasagna che chiede ai parlamentari mantovani di fare squadra e organizzare un incontro al Ministero per fare un quadro della situazione. “Bisogna che si metta mano alle opere già finanziate e ferme da anni o con gravi ritardi, se no continueremo ad assistere a quello che abbiamo visto in tutti questi anni: il gigante Toto che fa quello che vuole contro lo gnomo Provincia. Basti pensare che alla Toto è stato consegnato dalla Provincia il progetto per il bypass il 18 settembre scorso. Sono passati quasi due mesi ma da Toto non è arrivato alcun riscontro”.
Anche i responsabili del Comitato Vogliamo il Ponte si aspettavano questa risposta dell’Anac. “Siamo molto preoccupati, ci sembra che la Provincia brancoli nel buio visto che chiede un commissario e poi c’è la vicenda del bypass. Era stato detto che sarebbe stato completato entro febbraio 2023, siamo a inizio novembre e i lavori sembrano ancora lontani” dichiara Manuela Braghiroli che continua: “rimane poi sempre il solito punto di domanda: quanto tempo il tratto dovrà essere chiuso totalmente al traffico?”.
Pure il Comitato, come aveva già fatto nei mesi scorsi, ribadisce che la figura di un commissario probabilmente aiuterebbe e ne è assolutamente coinvinta la deputata dem Antonella Forattini che dichiara: “Quella del commissariamento dei lavori per il nuovo ponte di San Benedetto Po è l’unica soluzione, ad oggi, percorribile per evitare che i tempi si dilunghino ancora in maniera preoccupante e per dare la possibilità al territorio di avviare il rilancio. Se l’Anac ha chiarito che non si può procedere per affidamento diretto, è anche vero che non possiamo permetterci di affrontare i tempi lunghissimi di una gara d’appalto. Come ho chiesto al Ministro alle Infrastrutture Salvini nella mia interrogazione firmata insieme alla collega deputata Elena Bonetti, il Ministero deve chiarire se quella del commissario governativo è un’ipotesi sul piatto. Questa sarebbe sicuramente la soluzione migliore per un territorio che ha già sofferto moltissimo gli effetti del post-terremoto e le pesanti conseguenze dei mancati collegamenti infrastrutturali in termini di attrattività per le aziende e spopolamento”.

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