Valori agricoli dei terreni, in ripresa la zona ostigiese e quella delle Colline Moreniche

Più di un migliaio le richieste di deroga delle aziende mantovane per riaprire. I sindacati segnalano al Prefetto 15 autocertificazioni

MANTOVA – Approvati dalla Commissione Provinciale Espropri i Valori Agricoli Medi (VAM) dei terreni validi per quest’anno.
“La determinazione dei Valori agricoli medi – spiega il presidente della Commissione Nicola Balboni – è stata preceduta dall’analisi dei prezzi delle terre rinvenuti negli atti di compravendita registrati in provincia di Mantova nel 2020, 501 atti, ed estratti dai membri della CPE dell’Agenzia delle Entrate . In estrema sintesi, l’analisi ha evidenziato, una sostanziale stasi del mercato fondiario provinciale: – 0,66% dei prezzi rispetto allo scorso anno, – 5% degli atti e -28% di mobilità fondiaria. Il valore complessivo del mercato è stato di 63 milioni di euro e 1550 ettari è la superficie agricola scambiata (1% della SAU)”.
Il prezzo medio della terra in provincia è stato di 4,07 €/m2; il capitale fondiario mantovano immobilizzato è stimabile in circa 6,8 miliardi di euro.
Rispetto allo scorso anno, i dati medi provinciali del mercato comprendono però una certa diversificazione interna al territorio, con cali dei prezzi in alcune aree e incrementi in altre.
La zona collinare e l’ostigliese mostrano una ripresa dei valori, rispettivamente +18% e +25%. Anche l’area a Nord di Mantova (RA 3A: Porto Mantovano, Marmirolo, San Giorgio e Roverbella) e il sinistra Secchia (RA 6), hanno evidenziato incrementi significativi (+8% e +12%).
Diminuzioni dei prezzi, invece, si registrano soprattutto nella RA 3B (-20%, zona di Roncoferraro-Castelbelforte), e nella RA 5 (- 11%, Mantova, Bagnolo San Vito, BorgoVirgilio, Curtatone, Castellucchio, Rodigo, Gazoldo).
Come sempre gli esiti dell’indagine sul mercato fondiario sono stati impiegati per orientare la determinazione dei Valori agricoli medi. Tuttavia, l’andamento dell’annata agraria, influenzata dall’epidemia Covid, ha indotto la Commissione Provinciale Espropri ad adottare una certa prudenza nelle modifiche dei VAM. Costante è stata anche la collaborazione tra la Commissione e l’Agenzia delle Entrate.