ROMA (ITALPRESS) – Il virus cresce ma senza le restrizioni nel periodo natalizio la curva del contagio si sarebbe impennata. Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, segnala una situazione in lieve peggioramento che però sarebbe stata disastrosa senza le chiusure nel periodo delle feste. “In Italia la situazione è di lieve crescita, questo è frutto degli sforzi fatti nel periodo festivo e che ha evitato una impennata della curva”, annota in conferenza stampa il numero uno dell’Iss, lanciando però un allarme: “L’Rt a livello nazionale è cresciuto un pò e ha raggiunto l’1,09, aumentando per la quinta settimana di fila. Dal 26 dicembre al 10 gennaio c’è una crescita tranne che in Veneto e nella provincia di Trento. Alcune regioni hanno un’incidenza maggiore. Il virus circola in tutto il Paese”.
Le previsioni per febbraio non sembrano buone: “C’è la probabilità che nel prossimo mese si possano superare le soglie, sia nelle aree mediche che nelle terapie intensive e questo riguarda molte regioni”.
Ecco quindi l’importanza di accelerare con i vaccini, nonostante i timori di uno stop della fornitura del vaccino Pfizer, anche se Giovanni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute frena: “Ho sentito di un ritardo della fornitura Pfizer, ma non mi risulta ufficialmente”.
Per Rezza “l’approvvigionamento è un problema perchè non dipende da noi” ma se “viene rispettata la tabella di marcia, la seconda fase” quella per intenderci che vedrà vaccinati gli ultraottantenni “inizierà a fine gennaio”.
La sfida resta comunque l’immunità di gregge, che purtroppo non sembra ancora a portata di mano: “L’immunità di gregge si raggiunge se una porzione di popolazione vaccinata è tale da far si che il virus non riesca a circolare. Per immunità di gregge in Italia servirà almeno il 60% della popolazione. Ci vorranno molti mesi, ma il primo obiettivo sarà quello di limitare il numero della mortalità e dei casi gravi”.
(ITALPRESS).
Le previsioni per febbraio non sembrano buone: “C’è la probabilità che nel prossimo mese si possano superare le soglie, sia nelle aree mediche che nelle terapie intensive e questo riguarda molte regioni”.
Ecco quindi l’importanza di accelerare con i vaccini, nonostante i timori di uno stop della fornitura del vaccino Pfizer, anche se Giovanni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute frena: “Ho sentito di un ritardo della fornitura Pfizer, ma non mi risulta ufficialmente”.
Per Rezza “l’approvvigionamento è un problema perchè non dipende da noi” ma se “viene rispettata la tabella di marcia, la seconda fase” quella per intenderci che vedrà vaccinati gli ultraottantenni “inizierà a fine gennaio”.
La sfida resta comunque l’immunità di gregge, che purtroppo non sembra ancora a portata di mano: “L’immunità di gregge si raggiunge se una porzione di popolazione vaccinata è tale da far si che il virus non riesca a circolare. Per immunità di gregge in Italia servirà almeno il 60% della popolazione. Ci vorranno molti mesi, ma il primo obiettivo sarà quello di limitare il numero della mortalità e dei casi gravi”.
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