ROMA (ITALPRESS) – In un contesto di rapida trasformazione, le startup innovative italiane possono trovare un valido supporto per il proprio sviluppo internazionale nel Fondo di Venture Capital gestito da Simest. Questo fondo pubblico, operativo in convenzione con il Ministero degli Affari Esteri, ha assolto tradizionalmente la funzione di affiancare, alla partecipazione di Simest nel capitale delle controllate estere di imprese italiane, una quota a condizioni agevolate, sempre nel limite complessivo di massimo il 49%.
Simest è, infatti, da 30 anni operativa a supporto degli investimenti diretti esteri delle aziende italiane e conta ad oggi un portafoglio di 230 partecipazioni in tutto il mondo. Un sostegno finanziario di lungo termine reso ancora più attraente dalla possibilità di accedere anche alle risorse del Fondo di Venture Capital, le cui condizioni sono particolarmente agevolative – un corrispettivo fisso e pari al tasso BCE alla data della delibera più uno spread tra lo 0,50% e l’1% a seconda della classe dimensionale dell’azienda italiana proponente – e permettono alle imprese richiedenti di ottimizzare la dotazione finanziaria dei propri investimenti, senza rinunciare al controllo manageriale.
Da quest’anno, l’operatività del Fondo è stata ampliata per accompagnare la crescita delle realtà imprenditoriali più giovani e dinamiche.
La Legge di Bilancio 2022 ha, quindi, riconosciuto al Fondo di Venture Capital di Simest la possibilità di investire – in collaborazione con CDP Venture Capital SGR – in start-up e PMI innovative, destinando un plafond di 200 milioni di euro di risorse agli investimenti promossi da società con un’attenzione spiccata per gli ESGs o che operino nei settori della trasformazione digitale, della ricerca scientifica e delle life sciences.
In una fase in cui le giovani imprese innovatrici italiane sono chiamate ad ampliare i propri orizzonti oltreconfine, il Fondo di Venture Capital si dimostra dunque una opportunità unica per affrontare al meglio le sfide della crescita dimensionale e geografica.
Simest è, infatti, da 30 anni operativa a supporto degli investimenti diretti esteri delle aziende italiane e conta ad oggi un portafoglio di 230 partecipazioni in tutto il mondo. Un sostegno finanziario di lungo termine reso ancora più attraente dalla possibilità di accedere anche alle risorse del Fondo di Venture Capital, le cui condizioni sono particolarmente agevolative – un corrispettivo fisso e pari al tasso BCE alla data della delibera più uno spread tra lo 0,50% e l’1% a seconda della classe dimensionale dell’azienda italiana proponente – e permettono alle imprese richiedenti di ottimizzare la dotazione finanziaria dei propri investimenti, senza rinunciare al controllo manageriale.
Da quest’anno, l’operatività del Fondo è stata ampliata per accompagnare la crescita delle realtà imprenditoriali più giovani e dinamiche.
La Legge di Bilancio 2022 ha, quindi, riconosciuto al Fondo di Venture Capital di Simest la possibilità di investire – in collaborazione con CDP Venture Capital SGR – in start-up e PMI innovative, destinando un plafond di 200 milioni di euro di risorse agli investimenti promossi da società con un’attenzione spiccata per gli ESGs o che operino nei settori della trasformazione digitale, della ricerca scientifica e delle life sciences.
In una fase in cui le giovani imprese innovatrici italiane sono chiamate ad ampliare i propri orizzonti oltreconfine, il Fondo di Venture Capital si dimostra dunque una opportunità unica per affrontare al meglio le sfide della crescita dimensionale e geografica.
– foto ufficio stampa Simest –
(ITALPRESS).