ROMA (ITALPRESS) – Anni di cambiamento, consapevolezza, ma soprattutto di formazione. I vertici di Fondimpresa, riuniti all’auditorium della tecnica dell’Eur, descrivono così le attività del fondo interprofessionale per la formazione continua di Confindustria, Cgil, Cisl e Uil, che in questi giorni celebra i quindici anni dalla propria fondazione. Nel corso dell’evento “Il futuro del sapere – aziende e lavoratori nella trasformazione”, il presidente Bruno Scuotto e il vicepresidente Massimo Cestaro hanno fatto il punto sulle evoluzioni che hanno caratterizzato il settore. Secondo Scuotto, il «cambiamento principale» è riconducibile all’idea che il legislatore aveva dei percorsi formativi. «I fondi – spiega il presidente di Fondimpresa, intervistato dall’ITALPRESS – hanno finito per svolgere un ruolo di divulgazione della cultura formativa e dell’importanza della formazione per la crescita delle persone e dei sistemi. Ma, soprattutto, il nostro fondo ha finito per essere un orientatore dei percorsi formativi, declinando e definendo le priorità nella domanda e nell’offerta formativa, oltre a un sistema di qualificazione di coloro che sono addetti a svolgere i percorsi formativi».
Nel 2004 le aziende aderenti al Fondo erano circa 18.000, mentre oggi superano le 200.000 unità. I lavoratori, invece, sono passati da 1,3 milioni a 4,6. In un contesto in cui le Pmi rappresentano il 99,0% delle aziende iscritte, è fondamentale poter prevedere i trend del mercato del lavoro. Il primo posto, secondo Scuotto, dev’essere occupato dall’innovazione. «La spinta forte all’innovazione oggi si traduce non solo nei profili professionali, ma in un’innovazione dei sistemi con cui si affrontano i percorsi formativi.
(ITALPRESS).