ROMA (ITALPRESS) – Una famiglia italiana su quattro ha avuto difficoltà a pagare l’affitto e – complessivamente – oltre il 40% prevede di non riuscire a pagarlo nei prossimi 12 mesi.
A soffrire sono state anche le famiglie con un mutuo le quali, a causa delle difficoltà nel far fronte alle rate, hanno generato un ammontare di crediti deteriorati in pancia alle banche di 15,6 miliardi. Ad aggravare il quadro generale si aggiunge il fatto che poco meno di centomila famiglie rischiano di diventare inadempienti, anche dopo l’emergenza, mentre 160mila hanno la casa pignorata. Sono questi i dati principali diffusi da Federcasa, in occasione dell’assemblea nazionale, contenuti in uno studio commissionato a Nomisma. In Italia l’emergenza abitativa riguarda 1 milione e 475mila famiglie italiane, il 5,6% del totale. Chi è in affitto paga un canone medio mensile compreso tra i 380 e i 450 euro, mentre chi vive in un’abitazione di proprietà ha mutui tra 530 e 580 euro. La voce affitti incide per oltre il 64,5% sulla spesa per l’abitazione delle famiglie. In caso di un abbattimento del canone medio da locazione a 200 euro, il disagio abitativo passerebbe dall’attuale milione di famiglie a circa 363mila. Con un’ulteriore riduzione a 110 euro, 288.000 famiglie, uscirebbero dal disagio 712mila famiglie.
“E’ necessario un piano d’investimenti a medio termine su più fronti – ha detto il presidente di Federcasa, Luca Talluri. -. Occorre un piano di edilizia residenziale pubblica che porti ad avere almeno 200mila alloggi in più in 15/20 anni rispetto agli attuali 800mila, attraverso demolizione e successiva ricostruzione di alloggi esistenti. Inoltre occorre intervenire sulla riqualificazione del patrimonio esistente, dove con un piano di investimenti di circa 300 milioni all’anno si potrebbero mettere a disposizione circa 12mila alloggi, ogni anno, per nuove assegnazioni”, conclude.
(ITALPRESS).
A soffrire sono state anche le famiglie con un mutuo le quali, a causa delle difficoltà nel far fronte alle rate, hanno generato un ammontare di crediti deteriorati in pancia alle banche di 15,6 miliardi. Ad aggravare il quadro generale si aggiunge il fatto che poco meno di centomila famiglie rischiano di diventare inadempienti, anche dopo l’emergenza, mentre 160mila hanno la casa pignorata. Sono questi i dati principali diffusi da Federcasa, in occasione dell’assemblea nazionale, contenuti in uno studio commissionato a Nomisma. In Italia l’emergenza abitativa riguarda 1 milione e 475mila famiglie italiane, il 5,6% del totale. Chi è in affitto paga un canone medio mensile compreso tra i 380 e i 450 euro, mentre chi vive in un’abitazione di proprietà ha mutui tra 530 e 580 euro. La voce affitti incide per oltre il 64,5% sulla spesa per l’abitazione delle famiglie. In caso di un abbattimento del canone medio da locazione a 200 euro, il disagio abitativo passerebbe dall’attuale milione di famiglie a circa 363mila. Con un’ulteriore riduzione a 110 euro, 288.000 famiglie, uscirebbero dal disagio 712mila famiglie.
“E’ necessario un piano d’investimenti a medio termine su più fronti – ha detto il presidente di Federcasa, Luca Talluri. -. Occorre un piano di edilizia residenziale pubblica che porti ad avere almeno 200mila alloggi in più in 15/20 anni rispetto agli attuali 800mila, attraverso demolizione e successiva ricostruzione di alloggi esistenti. Inoltre occorre intervenire sulla riqualificazione del patrimonio esistente, dove con un piano di investimenti di circa 300 milioni all’anno si potrebbero mettere a disposizione circa 12mila alloggi, ogni anno, per nuove assegnazioni”, conclude.
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