ROMA (ITALPRESS) – “Mi sento un appestato, sono profondamente offeso, oggetto di razzismo da quel Parlamento Europeo che invocava l’accoglienza. Trattato peggio di un migrante arrivato con la barca in maniera clandestina e privo di documenti. Io che i documenti invece ce li ho vengo trattato peggio”. Angelo Ciocca, eurodeputato della Lega, si sente ferito nell’orgoglio di italiano e lombardo dopo che i vertici del Parlamento Europeo hanno invitato i parlamentari italiani a rispettare un periodo di auto quarantena. Raggiunto dall’Italpress al telefono in Lombardia (“secondo i burocrati europei il posto piu’ pericoloso del continente”), Ciocca punta l’indice contro Bruxelles sulla gestione dell’emergenza coronavirus. “Si sta esagerando. Questa vicenda dimostra anche il non governo europeo del problema. L’Europa avrebbe dovuto fare un accordo con la Cina sui visti di entrata e di uscita, cosi’ so chi e’ entrato e chi e’ uscito. L’Europa non ha fatto nulla ed oggi si preoccupa solo del perimetro del Parlamento, interessandosi solo che il coronavirus non entri nei palazzi. Difende i contorni del Parlamento ma ha perso i confini europei. Invece l’Europa deve affrontare diversamente il problema, sostenendo la ricerca del vaccino, sostenendo l’attivita’ assistenziale e sostenendo crisi economica che sta provocando. Invece che fa? si limita a dire metto in quarantena i parlamentari”.
Ciocca si dice preoccupato per l’impatto mediatico del contagio, invocando meno allarmismi e un abbassamento dei toni da parte di tutti, a cominciare dai media. “Bisognerebbe comunicare solo quello che gli esperti hanno comunicato dal primo giorno dando una lettura non catastrofica, purtroppo la comunicazione ha esasperato il problema creando il panico. E’ necessario che i cittadini vincano la paura. Certo e’ che ci sono responsabilita’ dei sistemi di comunicazione: in questi giorni i giornali hanno dedicato 15 pagine al coronavirus, nemmeno alle guerre si da’ tanta attenzione”.
(ITALPRESS).
Ciocca si dice preoccupato per l’impatto mediatico del contagio, invocando meno allarmismi e un abbassamento dei toni da parte di tutti, a cominciare dai media. “Bisognerebbe comunicare solo quello che gli esperti hanno comunicato dal primo giorno dando una lettura non catastrofica, purtroppo la comunicazione ha esasperato il problema creando il panico. E’ necessario che i cittadini vincano la paura. Certo e’ che ci sono responsabilita’ dei sistemi di comunicazione: in questi giorni i giornali hanno dedicato 15 pagine al coronavirus, nemmeno alle guerre si da’ tanta attenzione”.
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