ROMA (ITALPRESS) – Ai giovani e al futuro è dedicato il discorso di quest’anno del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso del tradizionale scambio di auguri con le alte cariche dello Stato e i rappresentanti delle forze politiche. Mattarella mette al centro del suo intervento l’occupazione: “La missione per cui combattere, il nemico da sconfiggere insieme è il lavoro che manca. Quel lavoro indicato come fondamento della nostra Repubblica. Il lavoro che, quando c’è, è spesso precario e sottopagato”. Per il capo dello Stato “serve il lavoro remunerato e tutelato anche nella sicurezza come rimedio alla frammentazione sociale e come elemento centrale della ripresa economica”.
Mattarella ha fatto anche una sottolineatura sugli scontri che stanno attraversando il mondo politico, con un richiamo agli esponenti dei partiti: “Nella stagione che viviamo il confronto politico assume sovente toni molto aspri; e anche alcuni recenti passaggi parlamentari hanno fatto registrare tensioni. Sappiamo che la politica comporta anche scontri ma chi riveste ruoli istituzionali deve avvertire la responsabilità di farlo in nome e per conto di tutti i cittadini”. Poi ha citato Moro: “Chi è chiamato al compito di governare esprime certo gli orientamenti della maggioranza ma con il dovere di rispettare e garantire la libertà e i diritti degli altri, delle minoranze. Questa è l’essenza della democrazia, che richiede rispetto reciproco”. Un lungo passaggio lo ha dedicato ai giovani e al futuro: “Il tradizionale e frequente augurio di ‘felice anno nuovo’ esprime il fascino e la suggestione del futuro. È paradossale che venga contraddetto da spinte e aspirazioni di ritorno a condizioni del passato, a un passato impossibile perché rimosso dalla realtà. Una scelta siffatta condurrebbe inevitabilmente a un rapido e malinconico declino. Non ci si può limitare a subire gli eventi lasciando a dinamiche incontrollate il compito di decidere come sarà il mondo nuovo”.
(ITALPRESS).
Mattarella ha fatto anche una sottolineatura sugli scontri che stanno attraversando il mondo politico, con un richiamo agli esponenti dei partiti: “Nella stagione che viviamo il confronto politico assume sovente toni molto aspri; e anche alcuni recenti passaggi parlamentari hanno fatto registrare tensioni. Sappiamo che la politica comporta anche scontri ma chi riveste ruoli istituzionali deve avvertire la responsabilità di farlo in nome e per conto di tutti i cittadini”. Poi ha citato Moro: “Chi è chiamato al compito di governare esprime certo gli orientamenti della maggioranza ma con il dovere di rispettare e garantire la libertà e i diritti degli altri, delle minoranze. Questa è l’essenza della democrazia, che richiede rispetto reciproco”. Un lungo passaggio lo ha dedicato ai giovani e al futuro: “Il tradizionale e frequente augurio di ‘felice anno nuovo’ esprime il fascino e la suggestione del futuro. È paradossale che venga contraddetto da spinte e aspirazioni di ritorno a condizioni del passato, a un passato impossibile perché rimosso dalla realtà. Una scelta siffatta condurrebbe inevitabilmente a un rapido e malinconico declino. Non ci si può limitare a subire gli eventi lasciando a dinamiche incontrollate il compito di decidere come sarà il mondo nuovo”.
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