ROMA (ITALPRESS) – In tre mesi sono transitati dagli aeroporti italiani 45 milioni di passeggeri in meno rispetto a un anno fa. Un crollo del traffico che certamente determina pesanti ricadute sul sistema del trasporto aereo nazionale e non solo: l’emergenza coronavirus ha causato una crisi globale del settore.
Secondo Iata, associazione internazionale che rappresenta gran parte delle compagnie aeree, la rapida diffusione del Covid-19 e le conseguenti misure di lockdown hanno comportato, anche per i cieli, il “più grande declino della storia recente”. Dai dati diffusi da Iata, infatti, solo nel mese di marzo si è registrato un calo di oltre la metà del traffico globale dei passeggeri. Un’analisi dell’associazione evidenzia, inoltre, che il debito dell’industria mondiale del trasporto aereo potrebbe raggiungere 550 miliardi di dollari entro la fine dell’anno, con un incremento di 120 miliardi rispetto all’inizio del 2020.
In Italia, in base ai dati di Assaeroporti, nel mese di marzo di quest’anno gli scali del Paese hanno perso 12 milioni di passeggeri, ad aprile 16 milioni e, stando alle prime proiezioni, 17 milioni a maggio. Complessivamente, per il 2020 si stima una perdita del traffico passeggeri di circa 120 milioni.
“Gli aeroporti – spiega all’Italpress Fulvio Cavalleri, vice presidente vicario di Assaeroporti – sono chiamati ad affrontare l’80% dei costi con ricavi pari a zero. Per il sistema del trasporto aereo, stimiamo una perdita, per l’esercizio in corso, per circa un miliardo e 600 milioni di euro. Una situazione molto pesante, anche perchè sta determinando crisi di liquidità significative e su questo stiamo chiedendo supporti molto precisi. Il trasporto aereo riprenderà – precisa Cavalleri – nella misura in cui riprenderanno il turismo e le attività produttive ed economiche”.
Il rilancio del turismo e la ripresa del trasporto aereo vanno di pari passo. In Italia, infatti, si stima che il 40% dei visitatori stranieri arriva in aereo. “Il turismo rappresenta circa il 14% del Pil nazionale e noi – sottolinea il vice presidente vicario di Assaeroporti – più del 3%: è una bella fetta tra turismo e trasporto aereo. L’auspicio – prosegue – è che il turismo possa riprendere velocemente e che possa farlo attraverso il trasporto aereo. Su questo punto c’è l’impegno massimo dei gestori a favorire la ripresa”.
(ITALPRESS).
Secondo Iata, associazione internazionale che rappresenta gran parte delle compagnie aeree, la rapida diffusione del Covid-19 e le conseguenti misure di lockdown hanno comportato, anche per i cieli, il “più grande declino della storia recente”. Dai dati diffusi da Iata, infatti, solo nel mese di marzo si è registrato un calo di oltre la metà del traffico globale dei passeggeri. Un’analisi dell’associazione evidenzia, inoltre, che il debito dell’industria mondiale del trasporto aereo potrebbe raggiungere 550 miliardi di dollari entro la fine dell’anno, con un incremento di 120 miliardi rispetto all’inizio del 2020.
In Italia, in base ai dati di Assaeroporti, nel mese di marzo di quest’anno gli scali del Paese hanno perso 12 milioni di passeggeri, ad aprile 16 milioni e, stando alle prime proiezioni, 17 milioni a maggio. Complessivamente, per il 2020 si stima una perdita del traffico passeggeri di circa 120 milioni.
“Gli aeroporti – spiega all’Italpress Fulvio Cavalleri, vice presidente vicario di Assaeroporti – sono chiamati ad affrontare l’80% dei costi con ricavi pari a zero. Per il sistema del trasporto aereo, stimiamo una perdita, per l’esercizio in corso, per circa un miliardo e 600 milioni di euro. Una situazione molto pesante, anche perchè sta determinando crisi di liquidità significative e su questo stiamo chiedendo supporti molto precisi. Il trasporto aereo riprenderà – precisa Cavalleri – nella misura in cui riprenderanno il turismo e le attività produttive ed economiche”.
Il rilancio del turismo e la ripresa del trasporto aereo vanno di pari passo. In Italia, infatti, si stima che il 40% dei visitatori stranieri arriva in aereo. “Il turismo rappresenta circa il 14% del Pil nazionale e noi – sottolinea il vice presidente vicario di Assaeroporti – più del 3%: è una bella fetta tra turismo e trasporto aereo. L’auspicio – prosegue – è che il turismo possa riprendere velocemente e che possa farlo attraverso il trasporto aereo. Su questo punto c’è l’impegno massimo dei gestori a favorire la ripresa”.
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