ROMA (ITALPRESS) – Il 50% degli ambienti interni è 10 volte più inquinato di quelli esterni e il 92% delle persone soffre per la scarsa qualità dell’aria interna. Una ricerca condotta da BVA-Doxa per conto di Rentokil Initial, leader a livello mondiale in disinfestazione, disinfezione e servizi per l’igiene, ha indagato il tema Air Purification negli ambienti di lavoro.
Il primo dato che emerge dall’indagine è che in generale il livello d’informazione sul tema della purificazione dell’aria negli ambienti di lavoro non è elevato: solo il 12% si considera molto informato, a cui si aggiunge un 44% di persone abbastanza informate. Entrando nello specifico dei diversi settori, risultano decisamente più informati gli intervistati del settore sanità (19%) e delle case di riposo (16%). Inferiore invece il grado d’informazione presso gli addetti dei punti vendita (2% molto + 33% abbastanza).
Le fonti d’informazioni utilizzate sull’argomento sono internet (46%), passaparola (29%), aziende/installatori (23%) il cui ruolo informativo appare più rilevante nella sanità (33%) e nelle case di riposo (34%), per finire con la stampa specializzata (14%).
L’effetto della pandemia ha giocato un ruolo significativo nell’attenzione posta in merito alla qualità dell’aria negli ambienti di lavoro: il 34% ritiene che sia cambiata molto, rispetto a prima. La soglia di attenzione è molto alta in particolare presso strutture sanitarie (58%) e palestre (52%).
I benefici principalmente riconosciuti sono essenzialmente due: eliminare dall’aria germi, batteri, virus evitando così il contagio di malattie (53%) e ridurre nell’aria all’interno degli edifici i livelli di inquinamento, polveri sottili e smog provenienti dall’esterno (52%). Inoltre, seppur in misura inferiore (32%), anche il miglioramento del benessere e il sentirsi meglio nel proprio ambiente di lavoro è un beneficio considerato importante, soprattutto nelle palestre (44%).
Sebbene quindi l’82% degli intervistati abbia confermato quanto l’attenzione sulla qualità dell’aria sia cambiata durante la pandemia da COVID19, il 71% ha dichiarato di non avere installato un purificatore nella propria attività. Eppure, secondo studi condotti dall’OMS, trascorriamo ben il 90% del nostro tempo in ambienti chiusi ed è dimostrato che la scarsa qualità dell’aria espone a rischi che impattano sulla salute e sul benessere delle persone.
Nonostante questo, in soli 3 su 10 (29%) dei luoghi di lavoro coinvolti nell’intervista è presente un purificatore d’aria, con grandi differenze fra i vari settori/luoghi: dal 9% dei punti vendita al 47% di sanità e case di riposo, passando dal 19-20% di uffici e palestre al 30% dell’horeca.
Oltre un terzo dei possessori (34%) ha già fatto modifiche o rinnovato il sistema di purificazione d’aria per effetto della pandemia e l’8% pensano di farlo a breve. Le motivazioni che spingono a migliorare l’impianto di purificazione dell’aria sono dovute alla volontà di migliorarne le prestazioni, per essere a norma, perchè erano in programma e il Covid è stato un fattore determinante.
Le intenzioni d’acquisto nei luoghi di lavoro non già dotati di purificatori d’aria non sono elevate, con un “tiepido” 11% del campione che afferma che «probabilmente» procederanno all’acquisto.
“Affidarsi a un partner affidabile nella scelta di un purificatore d’aria davvero efficace è divenuta una condizione essenziale per preservare la propria salute e quella degli altri. – dichiara Anna Manara, Product Marketing Specialist Rentokil Initial Italia – Grazie al centro di Ricerca & Sviluppo di Rentokil Initial, i purificatori d’aria di ultima generazione proposti da Initial sono dotati di una combinazione di Filtro HEPA 13 e Filtro ai Carboni Attivi, rimuovono più del 99,95% delle particelle di dimensione fino a 0,3 micron e con un elevato tasso di emissione di aria pulita (CADR) di 615.6 m3/h* – un record nel settore – contribuiscono a creare un ambiente sempre sicuro e sano”
Tra le caratteristiche tecniche essenziali per un purificatore d’aria, il 63% del totale degli intervistati ritiene importante che ne venga dimostrata l’efficacia e il 60% del totale delegherebbe la gestione dell’igiene dell’aria a un fornitore specializzato. “Un’ulteriore conferma dell’importanza di rivolgersi a team tecnici specializzati e formati sul tema – come Rentokil Initial – in grado di fornire un’assistenza completa anche in caso di manutenzione e pulizia periodica dei filtri.
*Come da test di laboratorio effettuati dal produttore per la verifica del passaggio dell’aria attraverso il materiale filtrante”, si legge in una nota.
(ITALPRESS).
Il primo dato che emerge dall’indagine è che in generale il livello d’informazione sul tema della purificazione dell’aria negli ambienti di lavoro non è elevato: solo il 12% si considera molto informato, a cui si aggiunge un 44% di persone abbastanza informate. Entrando nello specifico dei diversi settori, risultano decisamente più informati gli intervistati del settore sanità (19%) e delle case di riposo (16%). Inferiore invece il grado d’informazione presso gli addetti dei punti vendita (2% molto + 33% abbastanza).
Le fonti d’informazioni utilizzate sull’argomento sono internet (46%), passaparola (29%), aziende/installatori (23%) il cui ruolo informativo appare più rilevante nella sanità (33%) e nelle case di riposo (34%), per finire con la stampa specializzata (14%).
L’effetto della pandemia ha giocato un ruolo significativo nell’attenzione posta in merito alla qualità dell’aria negli ambienti di lavoro: il 34% ritiene che sia cambiata molto, rispetto a prima. La soglia di attenzione è molto alta in particolare presso strutture sanitarie (58%) e palestre (52%).
I benefici principalmente riconosciuti sono essenzialmente due: eliminare dall’aria germi, batteri, virus evitando così il contagio di malattie (53%) e ridurre nell’aria all’interno degli edifici i livelli di inquinamento, polveri sottili e smog provenienti dall’esterno (52%). Inoltre, seppur in misura inferiore (32%), anche il miglioramento del benessere e il sentirsi meglio nel proprio ambiente di lavoro è un beneficio considerato importante, soprattutto nelle palestre (44%).
Sebbene quindi l’82% degli intervistati abbia confermato quanto l’attenzione sulla qualità dell’aria sia cambiata durante la pandemia da COVID19, il 71% ha dichiarato di non avere installato un purificatore nella propria attività. Eppure, secondo studi condotti dall’OMS, trascorriamo ben il 90% del nostro tempo in ambienti chiusi ed è dimostrato che la scarsa qualità dell’aria espone a rischi che impattano sulla salute e sul benessere delle persone.
Nonostante questo, in soli 3 su 10 (29%) dei luoghi di lavoro coinvolti nell’intervista è presente un purificatore d’aria, con grandi differenze fra i vari settori/luoghi: dal 9% dei punti vendita al 47% di sanità e case di riposo, passando dal 19-20% di uffici e palestre al 30% dell’horeca.
Oltre un terzo dei possessori (34%) ha già fatto modifiche o rinnovato il sistema di purificazione d’aria per effetto della pandemia e l’8% pensano di farlo a breve. Le motivazioni che spingono a migliorare l’impianto di purificazione dell’aria sono dovute alla volontà di migliorarne le prestazioni, per essere a norma, perchè erano in programma e il Covid è stato un fattore determinante.
Le intenzioni d’acquisto nei luoghi di lavoro non già dotati di purificatori d’aria non sono elevate, con un “tiepido” 11% del campione che afferma che «probabilmente» procederanno all’acquisto.
“Affidarsi a un partner affidabile nella scelta di un purificatore d’aria davvero efficace è divenuta una condizione essenziale per preservare la propria salute e quella degli altri. – dichiara Anna Manara, Product Marketing Specialist Rentokil Initial Italia – Grazie al centro di Ricerca & Sviluppo di Rentokil Initial, i purificatori d’aria di ultima generazione proposti da Initial sono dotati di una combinazione di Filtro HEPA 13 e Filtro ai Carboni Attivi, rimuovono più del 99,95% delle particelle di dimensione fino a 0,3 micron e con un elevato tasso di emissione di aria pulita (CADR) di 615.6 m3/h* – un record nel settore – contribuiscono a creare un ambiente sempre sicuro e sano”
Tra le caratteristiche tecniche essenziali per un purificatore d’aria, il 63% del totale degli intervistati ritiene importante che ne venga dimostrata l’efficacia e il 60% del totale delegherebbe la gestione dell’igiene dell’aria a un fornitore specializzato. “Un’ulteriore conferma dell’importanza di rivolgersi a team tecnici specializzati e formati sul tema – come Rentokil Initial – in grado di fornire un’assistenza completa anche in caso di manutenzione e pulizia periodica dei filtri.
*Come da test di laboratorio effettuati dal produttore per la verifica del passaggio dell’aria attraverso il materiale filtrante”, si legge in una nota.
(ITALPRESS).