ll 26 e 27 settembre giornate europee del patrimonio, anche il Ducale aderisce

MANTOVA  – Nel weekend del 26 e 27 settembre vanno in scena le Giornate Europee del Patrimonio (GEP2020): il Complesso Museale Palazzo Ducale di Mantova aderisce all’iniziativa con un ricco programma di eventi
“Il tema delle Giornate Europee del Patrimonio 2020 è dedicato al rapporto tra patrimonio culturale e istruzione: un legame stretto, che occorre continuamente rinnovare affinché si mantenga fertile nel presente. In quest’anno così difficile, il passato costituisce ancor più un importante strumento di apprendimento e una preziosa fonte d’ispirazione per il futuro – spiegano gli organizzatori dell’evento -. C’è stato un tempo in cui la maggior parte di noi era in grado di riconoscere le costellazioni nel cielo notturno, distinguere quali piante erano commestibili in natura, coltivare il nostro cibo, riparare i nostri vestiti, scarpe, creare i nostri gioielli. Saperi che facevano parte dell’istruzione di base di epoche passate. Siamo ora noi in grado di definire in cosa consiste l’istruzione essenziale del 21° secolo? In un momento di reale preoccupazione per il nostro ambiente c’è molto che possiamo imparare dai nostri antenati per adattarci ai bisogni attuali in un’ottica ormai sempre più urgente di sostenibilità.
Il programma
“Ti presento un’opera”, nelle giornate di sabato e domenica sarà possibile partecipare liberamente agli approfondimenti a cura dei Funzionari di Palazzo Ducale per conoscere più da vicino alcune delle opere esposte lungo il percorso di visita. Tra i capolavori custoditi all’interno di Palazzo Ducale, abbiamo selezionato tre opere che sono state recentemente oggetto di interventi di restauro o di valorizzazione.
“Noi, donne del Rinascimento”
Spettacolo teatrale nel portico del Cortile d’Onore a cura di teatrOrtaet, con accompagnamento musicale del maestro Alberto Mesirca
Sabato 26 settembre ore 20.30, domenica 27 settembre ore 16.00.
Alessandra Brocadello e Carlo Bertinelli, attraverso uno spettacolo teatrale, raccontano il Rinascimento in un vorticare di personaggi maschili e femminili, ciascuno dei quali esprime dal proprio punto di vista un frammento di questa epocale trasformazione della percezione del mondo. Apre la visita, Lucrezia Borgia, la “regina nera”, figlia di papa Borgia, che, accingendosi a sposare Alfonso d’Este e a dare una svolta alla sua esistenza votata alla ragion di stato, si contrappone alla cinica logica politica del fratello Cesare Borgia, il Valentino. È quindi la volta di Giulia Farnese, la giovanissima amante di papa Borgia, che si confronta con il fratello Alessandro, divenuto cardinale per merito della sua scandalosa relazione e, dopo la morte della sorella, eletto papa con il nome di Paolo III. Ancora oggi l’appartamento di papa Farnese, in cui è esposta la Dama del liocorno che la tradizione vuole essere il ritratto segreto di Giulia, rappresenta il fulcro artistico di Castel Sant’Angelo. Davanti al dipinto di Luca Longhi, Paolo III ormai anziano rievoca il destino della sorella e la “damnatio memoriae” che ha impedito fossero tramandate ai posteri le sembianze di “Giulia la Bella”. C’è Lutero, che dopo aver visitato Roma la stigmatizza come “Babilonia infernale”, e papa Clemente VII Medici, che si rammarica di non aver colto appieno l’eversività di quel monaco fino a quando non si troverà imprigionato nel castello dai lanzichenecchi luterani. C’è Isabella d’Este, che ha indugiato a Roma per ottenere il cappello cardinalizio per il figlio Ercole e che sfugge a malapena alla furia dei saccheggiatori, grazie all’intervento dell’altro figlio, Ferrante, generale degli Imperiali.
Portico Cortile d’Onore, biglietto € 5,00 (non include la visita al museo) – ingresso da piazza Lega Lombarda
Gratuito per i bambini fino a 6 anni
Prenotazione obbligatoria: tel. 0376 352100 / 0376 352152
pal-mn.didattica@beniculturali.it (capienza massima 25pp.)
“L’archeologia nelle tue mani”
Sabato 26 settembre ore 19.30, 20.15, 21.00
L’archeologa Mari Hirose vi porterà alla scoperta di alcuni reperti conservati nel museo attraverso un percorso “tattile”: i visitatori potranno toccare con mano alcuni tra i reperti delle collezioni del Museo Archeologico Nazionale in un incontro ravvicinato con la storia e l’archeologia mantovane. Per partecipare alla visita è necessario effettuare la prenotazione, munirsi di mascherina e guanti in lattice usa e getta.
Ingresso con biglietto € 1
Prenotazione obbligatoria: email: museoarcheologico.mantova@beniculturali.it, tel. 0376 320003.
Giardini aperti
Oltre ai consueti giardini visitabili con il biglietto ordinario di Palazzo Ducale, si potrà accedere anche al Cortile dei Cani (con un percorso circolare che parte dalla Sala di Manto attraverso le Sale dei Capitani e dei Marchesi, la Loggia del Tasso, il Camerino delle Virtù e conduce fino alla Sala di Troia), il Cortile della Cavallerizza (con ingresso da piazza Santa Barbara), il Giardino Segreto di Isabella d’Este (da Corte Vecchia) e il Giardino dei Semplici (da piazza Paccagnini). Per i visitatori sarà predisposto del materiale informativo scaricabile dal sito internet di Palazzo Ducale. Ingresso con biglietto ordinario. Sabato 26 settembre e domenica 27 settembre 2020,  ore 10.00 – 13.00 e 14.30 – 17.30
Biblioteca aperta, Museo archeologico
Sarà possibile visitare a gruppi di massimo 5 persone alla volta gli affreschi della biblioteca del Museo Archeologico Nazionale. Tali affreschi sono una sorpresa nel panorama delle decorazioni del Cinquecento mantovano. Dobbiamo immaginare che essi rivestissero in origine un esterno, un prospetto rivolto verso piazza Castello, e che fossero quindi eseguiti nel 1549 ca., poiché in quell’anno veniva realizzato il primo teatro stabile dei Gonzaga, nel sito oggi occupato dal Museo Archeologico. Il teatro era ispirato al modello di teatro di corte illustrato da Sebastiano Serlio nel Secondo libro di Perspettiva (1545); l’interno andò distrutto in un incendio nel 1588, ma il fuoco non danneggiò i muri portanti e le decorazioni in esterno.
Gli affreschi sul lungo prospetto meridionale del teatro permettono di ricostruire idealmente un ordine costituito da un parato di colonne binate rustiche a bugne fasciate e alternate, che inquadrano nicchie con statue. L’utilizzo del “rustico” è senz’altro un elemento che rimanda a Giulio Romano, il quale era però morto nel 1546; la “complicazione” dell’impiego di bugne fasciate e alternate ci porta con ogni probabilità nell’ambito di Giovan Battista Bertani. Questi – pittore, scultore e architetto – fu l’erede di Giulio come prefetto delle fabbriche e ne esasperò lo stile con il ricorso a elementi anomali e rari, come appunto quello impiegato nella finta architettura dipinta. La particolare soluzione del bugnato deriva ancora dalla trattatistica di Serlio, ma sembra anticipare l’impiego nell’architettura di pietra e mattoni, come avvenne pochi anni dopo sul portale di palazzo Vidoni a Cremona. Sabato 26 settembre ore 10.00 – 13.00 e 14.30 – 17.30Domenica 27 settembre 2020 ore 10.00 – 13.00.  Ingresso con biglietto ordinario.
Aperture e informazioni
abato 26 settembre ore 19.15 – 22.15 (ultimo ingresso 21.20)
Dalle ore 18.30 di sabato 26 settembre si potrà accedere al percorso museale ordinario con biglietto d’ingresso di € 1,00.
Il Museo Archeologico Nazionale rimarrà chiuso al pomeriggio di domenica 27 settembre 2020.
Segnaliamo che nel medesimo week end si terrà a Mantova l’iniziativa “Interno Verde” alla quale Palazzo Ducale aderisce consentendo ai partecipanti alla manifestazione l’accesso al Giardino dei Semplici dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00.
COMPLESSO MUSEALE PALAZZO DUCALE DI MANTOVA
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