“Benvenuti alla presentazione di ‘Blue Planet Economy European Maritime Forum 2021’ e grazie di essere qui. Questo nuovo progetto di Fiera Roma – in programma i prossimi 7 e 8 ottobre – è organizzato assieme all’associazione Mar, in collaborazione con Habitat world e Biennale Habitat e con il supporto di Regione Lazio, Unioncamere Lazio e della Camera di Commercio di Roma, che colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente, assieme al comitato scientifico che ha reso possibile la realizzazione di un programma di conferenze di altissimo profilo”. Così Fabio Casasoli, amministratore unico della Fiera di Roma, presentando oggi al Tempio di Adriano il ‘Blue Planet Economy European Maritime Forum 2021’, il format internazionale dedicato alla Blue Economy in chiave euromediterranea, organizzato da Fiera Roma e Mar – Marine activities and research association, in collaborazione con Habitat world e Biennale habitat e con il sostegno di Regione Lazio, Unioncamere Lazio e della Camera di Commercio di Roma.
“Questo forum, che ha la peculiarità di guardare all’economia del mare in chiave euromediterranea, è il primo atto -spiega Casasoli- per la creazione di un appuntamento fieristico vero e proprio sulla Blue Economy. Un progetto dedicato a un comparto del tutto strategico per la ripartenza dell’Italia e dell’Europa e nel quale il nostro territorio, il Lazio, gioca un ruolo di primissimo piano: è la prima regione italiana per numero di imprese nel comparto”.
“La Blue Economy deve mettere a sistema sostenibilità ambientale e sostenibilità economica delle imprese, e come Fiera siamo molto orgogliosi di accendere i riflettori su un meccanismo così virtuoso, che dovrebbe essere alla base degli sforzi di tutti i comparti produttivi”, aggiunge Casasoli.
La ripartenza dell’Italia e dell’Europa si gioca anche sulla Blue Economy, un comparto che comprende un ampio e variegato perimetro di attività, tutte accomunate dall’obiettivo di generare valore economico e ambientale attraverso le risorse del mare. Ammonta a 218 miliardi di euro, con circa 5 milioni di occupati, il valore aggiunto prodotto dalla Blue Economy europea. In Italia sfiora i 47,5 miliardi di euro, pari al 3% del totale dell’economia italiana. E nell’ultimo anno, le imprese dell’economia del mare presenti nei registri delle Camere di Commercio italiane mostrano un saldo positivo del 2,2%, in controtendenza con le imprese degli altri settori economici, diminuite nello stesso periodo dello 0,2%.
Esiste inoltre un importante effetto moltiplicatore: ogni euro prodotto dalla blu economy ne ha attivati 1,9 nel resto dell’economia, per un valore aggiunto creato – in Italia – di ulteriori 89,4 miliardi di euro e un ammontare produttivo complessivo che tocca i 137 miliardi di euro (l’8,6% del valore aggiunto prodotto dall’intera economia nazionale).
Il progetto, che è stato presentato oggi a Roma, fa parte del calendario ufficiale delle iniziative connesse allo European Maritime Day 2021, un programma costituito da oltre 240 eventi in 25 paesi in Europa e nel mondo, interamente dedicato alla protezione, alla difesa e allo sviluppo sostenibile delle risorse marittime del pianeta.
L’evento, coordinato da un comitato scientifico composto da profili di fama internazionale, è centrato su un programma di conferenze ed eventi speciali, su occasioni di networking e momenti sociali, su un’area espositiva e una sessione di panel scientifici. Coinvolge i protagonisti più autorevoli del comparto a livello nazionale e internazionale (qui il programma https://www.blueplaneteconomy.it/programma/). La mattina del 7 ottobre prevede un momento di formazione in presenza dedicato agli studenti delle scuole secondarie del Polo Einaudi 4.0 e degli istituti tecnici superiori, con l’obiettivo di aprire uno spazio di riflessione e approfondimento incentrato sui ‘significati’ dei temi e dei valori che sottostanno alla Blue Planet Economy.
Molteplici e afferenti a diverse filiere produttive sono i settori target dell’evento, in linea con la trasversalità che contraddistingue la Blue Economy: pesca e acquacoltura, turismo, logistica e trasporti, energie rinnovabili. Tutti gli asset sono affrontati sempre attraverso un comune processo di avvicinamento alla sostenibilità e alla circolarità.