Un momento di riflessione e di analisi del settore vitivinicolo siciliano, da anni impegnato nella promozione di uno sviluppo sostenibile che sappia valorizzare, accrescere e preservare il patrimonio naturalistico ed enologico dell’isola. Questo l’obiettivo di ‘Sicilia sostenibile per natura’, il talk organizzato nei giorni scorsi a Palermo dal Consorzio di tutela vini Doc Sicilia e da Fondazione SoStain Sicilia, con la partecipazione di Assovini Sicilia, rappresentata dal presidente Laurent Bernard de La Gatinais. Un appuntamento che ha visto confrontarsi personalità del mondo del vino, rappresentanti delle istituzioni locali e dell’imprenditoria, pronti a dare il proprio contributo e a mettere a disposizione la propria esperienza e conoscenza in nome di quel modello green, socialmente equo ed economicamente efficace, che Consorzio e Fondazione SoStain promuovono.
“La Sicilia è oggi – ha affermato Antonio Rallo, presidente del Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia – la prima regione per viticoltura biologica, un territorio che ha identificato nella sostenibilità e nel rispetto per l’ambiente le parole chiave del sistema vitivinicolo siciliano. Una regione che per prima ha saputo sviluppare un protocollo integrato di sostenibilità che nasce dal basso, dalle esigenze dei produttori e per i produttori. Oggi il settore è sempre più consapevole che solo assumendosi la responsabilità di rispettare la natura e le sue bellezze sarà possibile produrre un vino sempre più ricco di valore e qualità. La sostenibilità è, dunque, più che mai la chiave per guardare al futuro del vino siciliano e in particolare del brand Sicilia Doc. L’evento è stato, quindi, un’importante occasione per promuovere una riflessione e fare un bilancio del nostro impegno a favore della crescita sostenibile dell’intero comparto. Per questo, ringrazio la disponibilità delle istituzioni locali che ci sostengono, i nostri compagni di viaggio di Assovini e FondazioneSoStain e gli imprenditori coinvolti che non fanno mai mancare il loro contributo”.
“In nome della sostenibilità – ha avvertito Rallo – ci attende un percorso che sarà ancora lungo e impegnativo, ma ormai imprescindibile per il futuro del nostro territorio. Un cammino che sarà di ispirazione per le prossime generazioni e che permetterà di consegnare a chi verrà dopo di noi un territorio integro, vivo e capace di restituire, nei prodotti che nascono dalla sua terra, quell’unico e introvabile mix di fattori che fanno della Sicilia l’isola del Mediterraneo tra le più apprezzate al mondo”.
“La sostenibilità – ha detto Alberto Tasca, presidente di Fondazione SoStain Sicilia – è la nostra bussola; significa misurare l’impatto delle nostre azioni e condividere i risultati, avendo tutti un unico obiettivo: il bene comune. SoStain è un programma olistico che non si limita solo alla cura del suolo attraverso buone pratiche agricole, ma prende in considerazione anche la sostenibilità sociale ed economica e si basa fortemente sullo scambio tra le aziende, così come sul confronto tra aziende e comunità scientifica. Parlare oggi di sostenibilità significa pensare a un radicale cambio di mentalità per le aziende e per tutte le organizzazioni, non soltanto per le imprese agricole o vitivinicole. Significa acquisire consapevolezza che non esiste una contraddizione tra antropocentrismo ed eco-centrismo perché la difesa dei diritti della Natura coincide con quella della vita dell’uomo. Essere ‘sostenibili’ implica, dunque, la necessità di un passo avanti, mosso da un cambiamento culturale, del comparto enologico siciliano: un passo che conduca a una nuova consapevolezza, al riconoscimento degli enormi benefici che la sostenibilità porta con sé e a un sistema decisionale veloce, in grado rispondere prontamente alle quotidiane problematiche di ogni impresa”.
Il convegno ha aperto una due giorni, alla quale hanno partecipato oltre 70 giornalisti italiani ed esteri specializzati nel settore enologico, in cui si sono susseguite 4 degustazioni con 200 etichette degustate e 4 workshop di approfondimento dedicati a Grillo, Nero d’Avola e agli altri vini bianchi e rossi della Doc Sicilia. “Siamo onorati – ha detto ancora Antonio Rallo – di aver avuto modo di ospitare nel nostro territorio alcuni tra i più autorevoli rappresentanti della stampa di settore italiana ed estera e di aver dato loro modo di degustare i vini della nostra denominazione. Siamo inoltre davvero felici di aver condiviso insieme a loro un importante momento di riflessione e di analisi del settore vitivinicolo siciliano che ci auguriamo abbia dato la misura dell’impegno che da anni perseguiamo a favore della crescita sostenibile dell’intero comparto e per la promozione di uno sviluppo sostenibile che sappia valorizzare, accrescere e preservare il patrimonio naturalistico ed enologico dell’isola”.
“Questo evento ha rappresentato per noi un momento molto atteso – ha concluso Rallo – che arriva dopo mesi complessi, durante i quali siamo stati costretti a interagire solo grazie al mondo digitale. Già allora avevamo promesso che, appena le condizioni lo avrebbero permesso, saremmo stati felici di accogliere nuovamente in Sicilia la stampa enologica e oggi siamo entusiasti non solo di aver mantenuto la promessa ma anche di aver avuto l’occasione di raccontare con un approfondimento sempre maggiore le caratteristiche e le prospettive su cui sta lavorando questa straordinaria area vitivinicola”.