“Siamo contrari all’ipotesi che siano le aziende a dover pagare i tamponi a chi non vuole vaccinarsi. Sarebbe un esempio sbagliato, che andrebbe contro l’obiettivo del Governo e delle aziende, che è quello di incentivare le vaccinazioni. È giusta anche la severità nei confronti di chi si presenta al lavoro senza il green pass e che quindi va considerato assente ingiustificato”. Così, con Adnkronos/Labitalia, il presidente di Confindustria Campania, Luigi Traettino, sull’obbligo del green pass per i lavoratori privati dal 15 ottobre.
“Se temiamo problemi organizzativi a partire da venerdì 15 ottobre? Sono ottimista in merito alle linee guida che fornirà il Governo. Credo che alla fine porranno rimedio a quei problemi procedurali che potrebbero rallentare il normale corso delle attività”, spiega ancora Traettino.
“Siamo pienamente d’accordo con il Governo, che ha portato avanti con decisione l’obbligo del Green Pass in tutte le aziende. Si tratta di un provvedimento che tutela la salute dei lavoratori e l’attività delle imprese, che devono poter continuare quel processo di crescita che sta riguardando tutto il mondo produttivo nazionale”, rimarca Traettino.
E sull’assalto alla sede della Cgil di sabato scorso Traettino sottolinea: “esprimo la più ferma condanna nei confronti delle violenze squadriste e neofasciste che abbiamo visto sabato scorso a Roma. Questo indegno spettacolo è stato messo in atto da personaggi che hanno come unico obiettivo quello di destabilizzare la democrazia e di avvelenare il clima politico e sociale in un momento in cui il Paese sta ripartendo e le vaccinazioni stanno raggiungendo livelli molto importanti”, aggiunge.
“Questi criminali, che hanno addirittura assaltato la sede della Cgil, vanno isolati e bisogna fare tutti quadrato attorno alle istituzioni democratiche. La mia più totale solidarietà va alla Cgil e alle forze dell’ordine, anche loro vittime della violenza di questi delinquenti”, sottolinea ancora l’industriale.
E sulla manifestazione di sabato prossimo a Roma dei sindacati, Traettino ha detto che “in quella sede va ribadito con forza un concetto: il lavoro non si tocca, in nessuna delle sue articolazioni, che si tratti di sindacato, di impresa o di singoli lavoratori. Non dobbiamo permettere che qualche criminale possa pensare di colpire chi lavora, produce e porta avanti il Paese. Giù le mani dal lavoro”.