(Adnkronos) – “L’ultimo colpo che ci ha inferto la Bce con il rialzo record dei tassi avrà delle conseguenze immediate sulle imprese. In un clima sempre più incerto, e con il costo del denaro sempre più alto, le imprese ridurranno la richiesta di finanziamenti. Il che significa meno investimenti, meno innovazione, meno crescita. Con enormi conseguenze per il mercato del lavoro destinato a contrarsi. Tutto questo va a sommarsi con l’impennata incontrollata dei prezzi dell’energia che ha creato per le imprese italiane soprattutto di quelle energivore una situazione insostenibile e drammatica. Oltre a bollette in molti casi triplicate, le pmi devono far fronte all’incremento del costo di tutte le materie prime e alla carenza di un elementi fondamentali per la produzione dell’attività stessa”.
Così, conversando con Adnkronos/Labitalia, Luca Vincenzo Mancuso, presidente di Fenimprese, presenta alcuni dei temi che saranno al centro dell’assemblea nazionale dell’associazione che si svolgerà il prossimo 23 settembre presso il centro congressi auditorium del TH Carpegna Palace Roma. All’evento parteciperanno imprenditori italiani, rappresentanti delle istituzioni nazionali e internazionali, dirigenti nazionali dell’associazione e personaggi pubblici. Si discuterà, con il presidente Mancuno, il direttore Esposito e gli altri relatori, di misure urgenti per il problema energetico, riforme strutturali indicate dal Pnrr, nuovo rapporto con i sindacati datoriali, transizione energetica.
Secondo Mancuso, l’assemblea nazionale “sarà l’occasione per rivolgere un appello al governo attuale e a quello che breve si insedierà per dare avvio, insieme, alla stagione di riformismo competitivo di cui il Paese necessita da decenni. L’invito e l’auspicio del presidente Mancuso alla soglia dell’assemblea è quello di una compartecipazione tra i vari attori per la realizzazione di un vero gruppo di lavoro, che metta al centro le riforme e le risposte concrete e lungimiranti per il paese”, sottolinea.
“In questo scenario, i mesi che verranno, si preannunciano come drammatici. La mancanza di interlocutori nella politica impegnati nella campagna elettorale, fra un governo in esercizio provvisorio, le aziende si sentono ancor più sole a fronteggiare questa ‘guerra’ che non lancia bombe ma ti distrugge in maniera inesorabile”, spiega ancora.
“Quindi le questioni che necessitano di una risposta ‘senza rinvii’ riguardano le priorità del Paese e di Fenimprese, a partire dalla riforma della concorrenza, del fisco e del mercato del lavoro. Si tratta di atti concreti di cambiamento imprescindibili per modernizzare il Paese e rafforzare la sua competitività e attrattività, necessità che Fenimprese sceglie di affrontare con le personalità che avvertono il dovere di rispondere ai problemi della comunità italiana, i cosiddetti ‘uomini della necessità e del fare'”, conclude.