(Adnkronos) – È Filippo Dini il nuovo direttore artistico della Fondazione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale. A seguito di un’approfondita selezione che ha vagliato candidature di alto profilo nel panorama teatrale nazionale, il Consiglio di amministrazione attualmente in carica, pure se in regime di prorogatio e in presenza dei nuovi consiglieri della Fondazione, ha terminato il processo che ha portato all’individuazione del regista genovese come la figura alla guida della direzione artistica dello Stabile del Veneto. Con Filippo Dini, il cui incarico sarà ufficializzato dal prossimo Cda – per il cui completamento si sta aspettando la nomina del rappresentante del ministero della Cultura – si conclude il lavoro che ha portato alle nomine apicali della nuova Fondazione, che ha al suo vertice il Consiglio generale e il Consiglio di amministrazione e che potrà contare su una direzione generale, nella persona di Claudia Marcolin, per la gestione e lo sviluppo dell’ente e delle sue performance aziendali e sulla direzione artistica che si occuperà del progetto culturale.
Tra i primi obiettivi del suo mandato, infatti, Dini avrà il compito di dare vita a una direzione artistica con più anime, tra cui un regista residente, artisti associati e un regista di riferimento internazionale. Di tale direzione, a supporto dello stesso Dini, farà parte anche il direttore dell’Accademia Teatrale Carlo Goldoni, oggi parte dell’Accordo di Programma tra Regione Veneto e Teatro Stabile del Veneto per la realizzazione del Progetto Te.S.eO. Veneto – Teatro Scuola e Occupazione, nella persona di Carlo Mangolini, già responsabile dell’Area Formazione e nuovi linguaggi del Tsv e attualmente anche direttore artistico dell’Estate Teatrale Veronese.
“Con la presentazione di Filippo Dini – dichiara Giampiero Beltotto, presidente della Fondazione Tsv – si chiude la partita apicale nella trasformazione della Fondazione Teatro Stabile del Veneto, l’assetto della cui governance è ora completo. Ringrazio per il lavoro serio e trasparente che il Cda uscente ha svolto con autonomia e indipendenza di giudizio nel corso delle selezioni. Dini è uno dei nomi emergenti del palcoscenico italiano, regista pluripremiato per la sua ingegnosa creatività, attore poliedrico che è maturato nel più importante teatro stabile italiano. A lui spetterà il compito ambizioso di guidare la programmazione artistica di uno dei più importanti teatri italiani, quale è appunto il Teatro Stabile del Veneto e per questo gli faccio i miei migliori auguri di buon lavoro. Sono certo che il Consiglio che lo ha individuato e il Consiglio che lo nominerà hanno fatto la scelta più saggia, a tutela della qualità artistica del nostro Teatro”.
La guida dei poeti, la centralità degli attori e la costruzione di un gruppo artistico che possa esaltare il lavoro della struttura del Teatro Stabile del Veneto sono i punti cardine della visione artistica presentata da Filippo Dini nel suo progetto per la direzione artistica di un teatro nazionale quale il Teatro Stabile del Veneto. “È con emozione e orgoglio – commenta Filippo Dini – che ho appreso della scelta del Consiglio di amministrazione del Teatro Stabile del Veneto. Ringrazio tutti coloro che hanno creduto in me fino ad oggi e mi hanno accompagnato nella mia crescita professionale e artistica. Questa nuova avventura rappresenta una sfidante occasione per dare corpo alla stessa poetica che da anni porto avanti con il mio lavoro di regista e il cui primo e irrinunciabile punto è rappresentato dallo studio dei poeti”.
“Ogni atto artistico in teatro – avverte – non può e non deve prescindere dal rispetto e quindi dalla conoscenza intrinseca della vita e dello stile degli autori, che essi appartengano alla Grecia illuminata del V secolo a.C. o abbiano appena debuttato nell’ultima produzione della Schaubühne. D’altra parte, credo che non possa esistere nessuna forma di teatro di prosa senza l’arte degli attori. Credo in un teatro di interpreti, più che in un teatro di regia. Gli attori italiani hanno insegnato e reso grande l’arte drammatica in tutto il mondo. Per questo amo ritenermi un capocomico contemporaneo più che un regista. Nella mia visione il palcoscenico deve essere modello e centro di un modo di intendere e pensare la gestione di un teatro, e ha il pesante compito di ispirare, attraverso la guida dei poeti e l’arte degli attori, tutte le altre molteplici parti dell’apparato, che sono a loro volta complici e ispiratori di bellezza”.
Tra i suoi obiettivi emerge, infine, la realizzazione di una proposta di contenuti artistici che siano competitivi con le eccellenze del teatro europeo, l’implementazione di una rete di attori e artisti italiani di altissimo livello, che considerino il Tsv come punto di riferimento del loro percorso imprescindibile e fondamentale, l’ampliamento delle relazioni e degli scambi con l’Europa e una maggiore attenzione nei confronti della drammaturgia contemporanea. Il tutto senza trascurare il rapporto, già consolidato in questi anni dal Tsv, con il fertile ambiente artistico del territorio Veneto in cui numerose compagnie teatrali già hanno dato modo di dimostrare la loro vitalità con il progetto speciale Goldoni 400 e speriamo nel 2024 con le Celebrazioni della Duse.
La direzione artistica di Filippo Dini si inserisce a completamento di un periodo positivo del Tsv, confermato dai dati del bilancio preconsuntivo del 2023: nell’anno che si sta per chiudere sono state 380 le recite di produzione, superando le 359 del 2022 e 489 le alzate di sipario effettuate dalle maestranze del Tsv, in aumento anche queste rispetto al 2022. Per ben 104 volte le produzioni e coproduzioni dello Stabile sono andate oltre i confini della Regione Veneto calcando le scene di tutti i teatri italiani. Rimane intensa quindi l’attività della produzione del Tsv con oltre 40 produzioni e coproduzioni, nonostante più o meno lunghi periodi di chiusura abbiano interessato i teatri Goldoni, Maddalene, entrambi oggetto di lavori straordinari da parte dei Comuni, e Verdi, rimasto chiuso durante il periodo estivo per il rifacimento della platea e interventi di efficientamento energetico.
Il Tsv è quindi uscito dai suoi teatri valorizzando spazi a Venezia, come la torre dell’Arsenale o l’arterminal a San Basilio, che hanno reso in passato la città fulcro di relazioni internazionali e scambi culturali-commerciali e che stanno permettendo il Tsv di attrarre ancora artisti internazionali, aprendo finalmente le sue porte a workshop con teatri europei grazie a progetti avviati nel 2023 con il programma Erasmus+ e Creative Europe. Altri spazi come l’isola della Certosa, la Sala dei Giganti, il teatro del Seminario a Padova, gioiello nascosto del Settecento, e le strade e le piazze di Treviso hanno accolto artisti e iscritti ai laboratori del Tsv.
Il 2023 è stato l’anno delle nuove poltrone in platea, del relamping, dell’efficientamento energetico del Goldoni, del Verdi dopo almeno 30 anni di mancati interventi ed ora anche delle Maddalene. Un successo che ha interessato anche il pubblico, che è tornato a riempire le sale segnando molte serate da tutto esaurito: gli abbonamenti della nuova stagione 23/24 sono oggi 5491 contro i 4253 della precedente stagione, ma soprattutto contro i 4405 della stagione pre pandemia quindi superando del 19% il 2019. Una crescita che riguarda anche il pubblico delle scuole secondarie di secondo grado coinvolte in occasione produzione realizzata ad hoc: in due mesi, da novembre e dicembre 2023, sono stati 36 gli istituti e circa. 3000 gli studenti fra i 15 e 18 anni e i docenti accolti in teatro.
Un importante cambiamento ha interessato anche la vendita online: nell’ambito di un processo di trasformazione digitale il nuovo sito e-commerce ha consentito di introdurre per la prima volta la vendita online degli abbonamenti, che ha raggiunto il 30%, e ha incentivato una crescita della vendita online dei biglietti con una media del 60% nelle tre città.
Sono diverse anche le attività collaterali a quella teatrale, rappresentative dell’impegno del Tsv come produttore culturale e che spaziano, per citarne alcune, dalla pubblicazione del libro di Matteo Strukul Carlo Goldoni e la maledizione d’Ircana – edito da Newton Compton in occasione delle celebrazioni per i 400 anni del Teatro Goldoni – alla piantumazione di oltre 100 alberi nel territorio di Alleghe devastato dalla tempesta Vaia, iniziativa, quest’ultima, inserita in un più ampio piano di azioni di sostenibilità ambientale volte alla riduzione del consumo di carta e alla riduzione delle emissioni di CO2. Non ultimo il consolidamento di attività inclusive: la stagione presenta ora almeno 3 spettacoli accessibili a sordi e ciechi, sono stati realizzati nel 2023 laboratori inclusivi e aumentato il numero degli spazi a disposizione nei teatri per pubblico in carrozzina.
La notizia della direzione artistica di Filippo Dini è stata accolta nel mondo dello spettacolo con numerosi messaggi di auguri e congratulazioni da parte di artiste e artisti quali Asia Argento, Anna Bonaiuto, i fratelli d’Innocenzo, Giuliana De Sio, Marco Giallini, Lino Guanciale, Maurizio Lastrico, Manuela Mandracchia, Francesco Montanari, Rocco Papaleo e Toni Servillo.