(Adnkronos) – Può, oggi, uno studente universitario di fisioterapia imparare i fondamenti della disciplina senza avvalersi del contributo del digitale? E’ questa la domanda che nel 2016 si è posto Niccolò Ramponi – veronese classe 1994 – alla vigilia della laurea triennale in Fisioterapia conseguita presso l’Università degli Studi di Verona e che, solo due anni dopo, lo ha spinto ad avviare insieme ai colleghi Valerio Barbari, Stefano Diprè, Giandomenico Campardo e Paolo Torneri FisioScience, piattaforma nata con l’obiettivo di rivoluzionare l’obsoleto settore della formazione e dell’aggiornamento sulla fisioterapia in chiave digitale, oggi diventato anche una community composta da oltre 30.000 utenti.
Una Netflix per fisioterapisti accreditata dal ministero della Salute e dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali che, con la sottoscrizione di un abbonamento annuale consente ai corsisti – ma anche a professionisti – di accedere a un universo di contenuti didattici multimediali realizzati da fisioterapisti, docenti universitari ed esperti del settore che hanno sposato il progetto di Niccolò e che hanno deciso di trasferire le loro conoscenze e la loro esperienza tradizionalmente apprese su testi antichi all’interno di una piattaforma streaming on demand di video lezioni pratiche e teoriche che, tra le altre cose, consentono l’ottenimento dei 50 crediti ecm obbligatori annui.
Alla laurea in Fisioterapia sono seguiti un master in Riabilitazione dei disordini muscolo-scheletrici presso l’Università di Genova, una specializzazione internazionale come Certified strength and conditioning specialists (Cscs) e l’iscrizione all’albo dei fisioterapisti UK (Hcpc). L’ispirazione, però, Niccolò l’ha trovata nei 22 Paesi esteri che ha visitato e, soprattutto, nell’ascolto delle esperienze altrui tratte dai blog e dai podcast sul mondo dell’imprenditoria, gli ultimi esplosi in Italia solo nell’ultimo anno.
“Le storie che mi hanno ispirato di più sono quelle di Augusto Marietti e Marco Palladino, fondatori italiani di Kong, startup nell’ambito tech, uno dei pochi unicorn fondati da italiani, che hanno trovato fortuna in Silicon Valley raccogliendo i primi investimenti e aprendo la strada per una crescita importante. Ne parla, per esempio, il podcast MadeIT“, racconta Niccolò Ramponi, ceo e co-founder di FisioScience. “Esiste – continua – un blog, poi, il Silicon Valley Dojo, dove un gruppo di italiani racconta la Silicon Valley con gli occhi di un Venture Capital, una fonte di stimolo inesauribile”.
Dall’uscita del primo libro della collana di FisioScience, Scienza e clinica del dolore, nel dicembre 2020, per cui: “Mi sono trovato a gestire la spedizione di 500 libri in 3 giorni, ordini totalmente inaspettati provenienti da tutta Italia a cui mi sentivo impreparato” il giovane under 30 di strada ne ha fatta tanta: “Il magazzino era la mia piccola camera ormai colma di libri fino al soffitto, ho quindi dovuto allestire una piccola catena di montaggio per il confezionamento aiutato dai familiari”.
Oggi la startup, nonostante il Covid e la crisi post pandemica che, in questo caso, ha accelerato la sua ascesa, si appresta a spegnere la quarta candelina con una crescita del +217% e un obiettivo ambizioso: chiudere il 2023 con un fatturato di almeno un milione di euro. E non solo: presto verrà lanciata un’app per iOS e Android pensata per creare un luogo di confronto tra fisioterapisti su casi clinici e pazienti complessi.
Oltre al supporto da parte della famiglia di Niccolò, dietro il successo di FisioScience c’è un team di co-founder a maggioranza under 30 che ha abbracciato il progetto e che ha contribuito alla creazione di una community oggi pronta ad accogliere tutti i 65.000 fisioterapisti italiani. Il primo a crederci, Valerio Barbari, fisioterapista riminese classe 1993, che, proprio sul fattore età dice: “La giovane età di noi fondatori sembrava, inizialmente, poter essere un elemento limitante. Tuttavia, la qualità della formazione e le competenze dei singoli – unite allo spirito d’iniziativa e al supporto continuo di professionisti del settore di rilievo che hanno visto in FisioScience una ventata d’aria fresca e uno spirito di innovazione in questo ambito – hanno certamente favorito il processo di crescita del progetto”.
Paolo Torneri, fisioterapista veronese classe 1998, è il più giovane e l’unico a possedere un background anche in business e marketing: “A soli 19 anni dovevo scegliere se investire nella mia formazione professionale come fisioterapista o diventare sviluppatore di un progetto digitale ed innovativo. Grazie a enormi sacrifici sono riuscito a trovare un equilibrio e a convogliare le due attività, scoprendo che molte delle cose che imparavo e facevo in uno dei due lavori mi tornavano utili anche per l’altro e viceversa”.
I fisioterapisti Stefano Diprè, trentino classe 1992 e Giandomenico Campardo, friulano classe 1988, invece, guardano già al futuro: “Non dobbiamo fermarci qui: il nostro obiettivo è riuscire ad arrivare non solo ai professionisti ma anche fare una corretta divulgazione scientifica in tema salute verso i pazienti, anche attraverso mezzi di comunicazione più generalisti come la tv o la radio”.