(Adnkronos) – In una conferenza stampa ospitata oggi a Roma presso il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf), il ministro Francesco Lollobrigida e il commissario straordinario dell’Inail, Fabrizio D’Ascenzo, hanno illustrato le linee di finanziamento degli interventi per la salute e la sicurezza sul lavoro nel settore agricolo.
Il bando Isi 2023, presentato lo scorso 20 dicembre alla presenza del ministro del lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone, mette a disposizione complessivamente 508 milioni di euro. L’asse dedicato alle micro e piccole imprese che operano nel settore della produzione agricola primaria prevede lo stanziamento di 90 milioni a fondo perduto, 55 milioni in più rispetto all’edizione precedente. L’obiettivo è contribuire all’accelerazione del processo di modernizzazione di uno dei più importanti comparti dell’economia nazionale, migliorando i livelli di sicurezza e sostenibilità energetica e ambientale attraverso il sostegno all’acquisto di trattori e macchinari caratterizzati da soluzioni innovative per la riduzione del rischio infortunistico, della rumorosità e delle emissioni inquinanti.
Il sensibile incremento dei fondi destinati all’agricoltura, suddivisi in 70 milioni per la generalità delle imprese e in 20 milioni per i giovani agricoltori, è accompagnato da altre importanti novità: l’importo massimo erogabile per ciascun progetto ammesso al finanziamento è stato portato da 60mila a 130mila euro, mentre l’intensità dell’aiuto passa dal 40% al 65% nel caso della generalità delle imprese e dal 50% all’80% per i giovani agricoltori. Come sottolineato da D’Ascenzo, “le novità introdotte con l’ultimo bando Isi confermano l’impegno dell’Inail per garantire il costante miglioramento della qualità del lavoro e della produzione in un settore che punta sempre di più alla salubrità e alla qualità dei prodotti, senza trascurare gli aspetti legati alla tutela dell’ambiente e, soprattutto, alla salute e sicurezza dei lavoratori”.
“Attraverso questi interventi di supporto alle imprese – ha spiegato il commissario straordinario dell’Istituto – prosegue dunque il nostro sforzo per diffondere concretamente la cultura della prevenzione, sia come valore etico e sociale, nella logica della tutela globale e integrata dei lavoratori, sia nel quadro del contenimento degli infortuni e dei costi sociali che ne derivano. Investire in politiche attive di contrasto al fenomeno infortunistico e nell’attività di ricerca per migliorare gli standard di salute e sicurezza conduce, infatti, a risultati rilevanti per uno sviluppo sostenibile e inclusivo”.
“L’apertura e la cooperazione dimostrate dal Masaf e dal ministro Lollobrigida nel sostenere le iniziative promosse dall’Inail – ha chiarito – ci permettono di affrontare sfide complesse e di implementare soluzioni efficaci per migliorare la consapevolezza dei rischi associati alle attività agricole”.
“Altrettanto importante – ha sottolineato D’Ascenzo – è il valido supporto fornito dal Ministero del lavoro. Nel corso dell’evento del 20 dicembre scorso alla presenza del ministro Calderone, che ringrazio per la costante attenzione ai temi della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, è stato approvato il bilancio di previsione Inail 2024, con investimenti in prevenzione e formazione che superano il miliardo e mezzo di euro”.
Sull’importanza della collaborazione tra istituzioni si è soffermato nell’intervento conclusivo anche il ministro Lollobrigida, che ha sottolineato l’approccio condiviso con il commissario straordinario dell’Inail e con il ministro del lavoro in tema di sicurezza sul lavoro.
“Vogliamo modernizzare – ha detto Lollobrigida – aumentare la produzione e migliorare la qualità della vita dei nostri agricoltori Uno dei pilastri della nostra azione è rendere l’agricoltura più sicura. Grazie al bando Isi si passa a 90 milioni di euro per l’acquisto di mezzi più sicuri, a cui sono affiancati i 400 milioni del Pnrr dedicati all’acquisto di mezzi agricoli e i 225 milioni che il Ministero ha scelto di investire in questo settore”.
“Abbiamo lavorato fin dal primo giorno per contrastare ogni forma di lavoro nero, di sfruttamento e di caporalato, con una regolarizzazione dei flussi di ingresso e anche con la formazione dei lavoratori italiani e stranieri”, ha aggiunto il ministro, che riferendosi ai morti sul lavoro ha sottolineato che “fosse anche uno solo, sarebbe troppo. Dobbiamo riuscire ad azzerare i rischi”.