(Adnkronos) – “Per essere come nostro solito ottimisti, speriamo che per la gioia di tutti possa finalmente finire questa guerra tornando quindi alla normalità anche nell’economia. Al momento non sembra così ma speriamo che nel giro di qualche mese tutto ciò si possa realizzare. L’impatto di questa situazione c’è e l’abbiamo visto. La legge di bilancio è stata totalmente condizionata da questa situazione economica derivante dal conflitto. Non a caso due terzi delle risorse disponibili sono state destinate ai ristori per le famiglie e le imprese, fiaccate dall’aumento dei costi energetici e delle materie prime. Risorse che invece potevano essere destinate ad altro. E non è poco. Perchè così non si sono potute fare altre scelte indirizzate allo sviluppo, all’economia e al lavoro”. E’ l’analisi tracciata dal neo-presidente del Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, Rosario De Luca, in un’intervista rilasciata alla web tv di categoria.
“Io credo -ha proseguito De Luca- che se il conflitto non si risolve positivamente e la situazione economica continua a essere questa, con i prezzi alle stelle, non è pensabile che uno Stato, anche se grande come l’Italia, possa farvi fronte da solo”.
Per De Luca, “non è pensabile che ogni 4 mesi si possano fare manovre con decine di miliardi per tamponare l’emergenza energetica. E quindi ci vuole un intervento comunitario, una condivisione del problema, come pare si stia andando. E’ naturale che comunque il 2023 sarà condizionato da questa situazione, in un caso o nell’altro”, ha spiegato.
E De Luca ha parlato anche degli obiettivi del suo mandato, che arriva dopo la presidenza di Marina Calderone, nominata Ministro del Lavoro e e delle politiche sociali. “Credo che come categoria professionale abbiamo dimostrato in questi ultimi 20 anni -ha sottolineato- di essere centrali rispetto alle dinamiche del Paese e della politica. Io ho dedicato la mia intera vita professionale all’attività di dirigente della categoria e di questo ne sono molto onorato e soddisfatto anche per gli attestati di fiducia che mi sono arrivati anche nell’ultima convention di categoria. E credo che questo sia un premio alla categoria che in questi ultimi anni ha saputo essere ‘pulita’, condividere i percorsi, e tutto il gruppo dirigente, nessuno escluso, ha saputo esercitare l’ascolto come attività primaria, e il conseguente dialogo che può portare alla condivisione dei percorsi e delle scelte. Ritengo di avere partecipato intensamente in questi anni alla creazione di questo circolo virtuoso che poi ha portato anche al riconoscimento di vedere il nostro leader diventare ministro”, ha aggiunto.
“E quindi -ha sottolineato De Luca- proseguiremo su questa strada, alzano l’asticella come siamo sempre abituati a fare. Siamo in una condizione che per noi rappresenta un punto di partenza, non certo un punto d’arrivo. E’ la partenza per un ulteriore salto di qualità che abbiamo le potenzialità per fare. Siamo in un posizionamento di grande centralità rispetto alle dinamiche delle aziende, dei lavoratori, delle istituzioni, e non dobbiamo snaturarci. E quindi proseguiremo con serenità e tranquillità quello che abbiamo fatto finora”, ha rimarcato.
E per De Luca l’azione dei consulenti del lavoro negli ultimi anni è anche alla base della sua elezione alla guida del Cup, il Comitato unitario delle professioni. “Mi piace dire che gli altri presidenti degli ordini che aderiscono al Cup hanno voluto dare continuità alla presidenza dei consulenti del lavoro. E questo è esattamente coerente con il percorso che abbiamo fatto in quest 20 anni. E’ coerente perchè evidentemente l’impegno, la serietà, i risultati ottenuti, il modo in cui il nostro ordinamento ha gestito la capacità di interpretare il ruolo, sono stati riconosciuti”. De Luca ha quindi sottolineato “l’impegno dei consulenti del lavoro nella pandemia, non è mai troppo ricordarlo. Siamo stati rapidissimi nel fare arrivare ai lavoratori la cassa integrazione quando ancora i termini ancora non c’erano. Nel primo semestre del 2020 le casse integrazioni sono arrivate ai lavoratori per l’impegno dei consulenti del lavoro che non hanno visto notti, nè sabati e nè domeniche”.
“Mi piace pensare -ha proseguito De Luca- che anche questo ha contribuito a una valutazione complessiva positiva e quindi quando c’è stato da nominare il nuovo presidente del Cup invece di scegliere altre soluzioni, assolutamente di prestigio, perchè tutti gli ordini hanno grandissima dignità e grandissimo rango e capacità di gestire questi ruoli, hanno però deciso alla gestione da parte dei consulenti del lavoro del Cup, Questo certamente mi onora e mi dà responsabilità a cui non sfuggo”, ha sottolineato.
“Noi anche con ProfessioniItaliane, che comprende Cup e Rpt, proseguiremo -ha continuato De Luca- a rappresentare il mondo degli ordini come un mondo portatore di valori sociali, che tutela la fede pubblica, nel senso più pieno e pratico. E lo farà mettendo a disposizione delle istituzioni. E lo faremo partecipando ai diversi tavoli dei diversi ministeri interessati, a partire da quello del Lavoro. Il mondo ordinistico è un grande valore per il nostro Paese. E in Europa il sistema ordinistico italiano viene visto come virtuoso”, ha ricordato De Luca.
Per il 2023 i consulenti del lavoro sono pronti a continuare la loro attività di approfondimento al servizio del Paese, ha sottolineato De Luca. “La prima iniziativa del 2023 sarà proprio la presentazione di un dossier sulle semplificazioni che stiamo preparando insieme alla nostra Fondazione studi e a tutti i centri studi territoriali e che consegneremo al ministero del Lavoro, a tutti coloro che ahnno competenze in materia di emanazione di regole e che quindi possono semplificare proprio per dare una nuova svolta. E sono sicuro che arriverà e anche presto”, ha annunciato De Luca.
“C’è una cosa -ha sottolineato De Luca- che è di grande utilità per tutti ed è la semplificazione amministrativa. Le circolari e le norme che si sono susseguite in questi anni hanno contribuito a creare un coacervo di regole che a volte risultano incomprensibili anche a chi le ha scritte. Io credo che un buon processo di semplificazione amministrativa possa liberare risorse nuove per le aziende, possa dare ai lavoratori serenità”.
E sono tanti gli interventi che invece, secondo De Luca, tolgono serenità a imprese e cittadini. “Ad esempio il ‘Decreto trasparenza’, che abbiamo contestato, non credo che dia serenità a un lavoratore che si vede consegnare 31 pagine al momento dell’assunzione. Credo che le stesse cose si possano fare con un grado di semplificazione e comprensibilità maggiore. Uno: perchè ci sono sistemi più moderni. Due: perchè c’è la contrattazione collettiva che assolutamente è completa da questo punto di vista. E quando si danno più risorse e serenità a imprese e lavoratori, si dà anche più serenità alla gestione degli studi dei consulenti del lavoro. Questo potrebbe portare anche a una migliore gestione degli istituti che fanno capo al rapporto di lavoro: la gestione dei licenziamenti, dei contratti a termine. Sono tante piccoli e grandi cose, che senza entrare nella sfera dei diritti dei lavoratori, di cui noi siamo i primi difensori e i primi testimoni”, ha rimarcato.
E concentrandosi sul futuro dei consulenti del lavoro De Luca ha spiegato che “il tema della formazione è ineludibile. Non è pensabile per un professionista, quanto meno per un consulente del lavoro, pensare e sperare di potersi accontentare di quello che si è imparato all’università o nel corso del praticantato e nei primi anni di professione. Io credo che sia invece il caso oltre che di mantenere la preparazione con i corsi di aggiornamento ma anche di specializzarsi in nuove funzioni e nuove attività che poi sono il valore aggiunto, il differenziale che ti permette di stare bene e meglio sul mercato”.
“Penso che sia sempre necessario -continua De Luca- essere attenti alle esigenze dei clienti e quindi intercettare i problemi e risolverli. Ma per farlo bisogna essere preparati e implementare le proprie competenze. E quindi, come nel 2022 in cui abbiamo approfondito tantissime nuove funzioni che sono già esercitato da tanti tanti colleghi, il 2023 non potrà che essere contraddistinto da questo”.
E per il futuro, conclude, “io credo che le nuove tecnologie e il metaverso sono un segmento in cui i professionisti possono e devono inserirsi”, conclude.