(Adnkronos) – “Io penso che il tema del salario minimo in Italia sia un po’ uno specchietto per le allodole”. Così la leader di Fdi, Giorgia Meloni, in un video messaggio inviato al Festival del lavoro in corso al Palazzo della Cultura e dei Congressi a Bologna.
“Penso che non si possa fingere di non sapere -ha continuato intervenendo alla manifestazione promossa dai consulenti del lavoro- che la stragrande maggioranza di chi oggi è lavoratore dipendente nel privato è coperto da contratti collettivi nazionali che già di fatto prevedono un minimo salariale. Si dice che una norma sarebbe necessaria per i contratti ‘pirata’, quelli firmati da associazioni sindacali meno rappresentative, ma dobbiamo ricordare che il 97% dei lavoratori del settore privato sottostanno a contratti firmati dalla triplice sindacale confederale. E quindi anche questo tema è abbastanza secondario”, ha aggiunto.
“Io non vorrei che con il tema del salario minimo si tentasse di distogliere l’attenzione dai tanti e veri problemi che ci sono nel mercato del lavoro italiano. Punto primo: si vuole alzare il salario dei lavoratori in Italia? Sì, ma la proposta più seria da fare è abbassare la tassazione sul lavoro. Se si taglia il cuneo fiscale lato lavoratore come aveva proposto Fdi quando era stata fatta un primo bozza della riforma fiscale e sono stati trovati 8 miliardi da investire nel taglio delle tasse. Noi avevamo proposto che andassero tutti sul taglio del cuneo fiscale. E questo avrebbe impattato molto di più rispetto all’iniziativa minima fatta sull’Irpef e avrebbe consentito di alzare gli stipendi dei lavoratori. Non è stata fatto dal governo che oggi parla di salario minimo e non capisco se sia un altro modo per colpire o comunque rendere la vita difficile alle aziende, perchè se i soldi non ci sono non si capisce chi lo paga. Temo di avere qualche idea in merito…” ha continuato.
Secondo la leader di Fratelli d’Italia, tutto questo “senza risolvere i problemi che ci sono come il lavoro nero, il lavoro irregolare, le finte coop, tutti problemi che secondo noi vanni risolti in altra maniera”.
Per Meloni, quello del salario minimo è “un modo per far finta di occuparsi dei temi sociali quando invece il modo per farlo sarebbe abbassare le tasse sul lavoro e alzare gli stipendi per i lavoratori”, ha concluso.
“Mi pare i 5Stelle hanno perso le elezioni amministrative. E quindi anche il motivo che ha spinto a introdurre uno strumento come il reddito di cittadinanza, che ha creato tanti problemi, e cioè cercare di avere un consenso facile, non ha funzionato. Rivendico che Fdi non ha mai votato per introdurre o mantenere il reddito di cittadinanza per questioni molto semplici. Una di principio: uno Stato giusto non mette sullo stesso piano dell’assistenza chi può lavorare e chi non può farlo”.
Il reddito di cittadinanza “ha favorito il lavoro nero, ha sfavorito il lavoro stagionale e poi è una norma scritta con i piedi e le truffe si stanno sprecando. Oggi non è solo questione di singoli, ma ci sono intere organizzazioni criminali che stanno operando sul reddito. Credo che sia una follia. Tutti dicono che il reddito di cittadinanza non funziona ma poi votano ogni anno per mettere soldi per finanziarlo. E quindi si continuano a mettere miliardi di euro su una cosa che comprime il lavoro, non educa e crea discriminazioni sociali” ha continuato Giorgia Meloni nel video messaggio.
“Uno Stato giusto si occupa di immaginare strumenti assistenziali per chi non può lavorare e costruisce le condizioni per cui chi può lavorare lo possa fare. Si interviene quindi sulla crescita economica. Se invece li metti sullo stesso piano finisci per colpire il più debole. Oggi c’è il paradosso in Italia che un giovane di 20 anni in piena salute può prendere il reddito di cittadinanza da 780 euro e un disabile prende una pensione di invalidità da 270 euro. E un pensionato sociale percepisce un assegno poco sopra i 500 euro e non mi sembra una cosa giusta. E non mi sembra educativo che lo Stato dica a quel giovane di 20 anni in ottima salute ‘Non mi servi stattene a casa, stati davanti la tv e non ho bisogno di te'”.
“Ovviamente non essere d’accordo con il reddito di cittadinanza -ha continuato nel suo me non vuol dire non volere immaginare strumenti di protezione per chi non può lavorare. Noi su questo abbiamo depositato la proposta per l’assegno universale che riguarda disabili, anziani, minori e cioè le persone che fisicamente non sono nelle condizioni di lavorare. Per gli altri vanno invece usate le risorse oggi indirizzate sul reddito di cittadinanza sulle assunzioni”, ha continuato.
Meloni ha ricordato che “nei Paesi in cui ci sono strumenti che si avvicinano al reddito di cittadinanza i centri per l’impiego funzionano, il lavoro si trova mediamente in qualche settimana. E poi le somme incassate dalle persone è significativamente minore rispetto alla media salariale. Il reddito di cittadinanza non aveva queste due caratteristiche e il risultato è che nessuno ha trovato lavoro tranne i navigator che adesso dobbiamo capire come stabilizzare”, ha sottolineato.