Nasce Assoinfluencer, il primo sindacato di influencer e content creator

(Adnkronos) – È in fase di lancio la campagna di tesseramento di Assoinfluencer, la prima associazione italiana di categoria, inserita nell’elenco delle Associazioni Professionali del Ministero dello Sviluppo Economico, che ha l’obiettivo di rappresentare e tutelare istanze e interessi di influencer e content creator, un “esercito” di 350mila persone solo in Italia, per un valore di mercato di 280 milioni di euro e che nel 2021 ha già fatto sentire la sua voce in Parlamento. 

Un’industria in rapida crescita quella dell’influencer marketing, che nel mondo vale già 14 miliardi, valore che in soli 5 anni è triplicato. Anche in Italia il mercato si sta evolvendo rapidamente, registrando un +15% nel 2021 rispetto all’anno precedente (elaborazione DeRev Lab). Insomma, un settore ormai maturo: secondo i dati presentati nel report “Brand & Marketer” dell’Osservatorio Nazionale Influencer Marketing (Onim), oltre il 50% delle aziende italiane ha attivato campagne di influencer marketing (IM) nel 2021.  

E, se ancora una parte di queste non si è spinta oltre l’attivazione di 3 progetti nell’arco dei 12 mesi presi in esame, sempre nello stesso periodo si è vista una crescita del 15% delle imprese che hanno investito in 10 progetti di IM o più (più del 37%). La crescita del settore si accompagna a una sempre maggiore professionalizzazione di questa figura: non a caso, il 53% degli intervistati nella ricerca Onim ha dichiarato l’intenzione di aumentare la voce di budget dedicata all’IM. Sempre di più, infatti, le aziende sono consapevoli del valore portato da influencer e content creator, come dimostra la spesa di 280 milioni di euro sostenuta solo nel 2021 (+12% sul 2020). Influencer e content creator sono di fatto una nuova categoria imprenditoriale, capace di attrarre investimenti. 

Proprio per supportare e regolamentare questa categoria professionale in ascesa, ma ancora poco tutelata sul piano legale, è nata, da un’idea degli avvocati Jacopo Ierussi e Valentina Salonia, Assoinfluencer. L’associazione, che ha mosso i primi passi a livello istituzionale nel 2018, si appresta a lanciare la sua campagna associativa. Si tratta del primo sindacato che rappresenta le diverse figure professionali riconoscibili come influencer e content creator – dagli youtuber ai podcaster, dagli streamer agli instagrammer e fino ai cyber atleti.  

“Quella dell’influencer è una figura nuova e che cambia tanto rapidamente quanto il mondo dei media – spiega Jacopo Ierussi, founder e presidente di Assoinfluencer – i creator possono essere artisti e imprenditori, atleti e divulgatori, ma sono sempre professionisti, capaci di produrre valore attraverso competenze e strumenti specifici. E in quanto professionisti, in un mercato ancora non regolato, ciò che fino ad oggi è mancato è esattamente una realtà che ne tutelasse diritti e interessi: Assoinfluencer è nata proprio per rispondere a questa esigenza”.  

Con la sua nascita, per la prima volta in Italia i creator sono stati rappresentati da un’associazione sindacale, a testimonianza del crescente riconoscimento della loro professionalità e del loro ruolo nel mondo della comunicazione e del marketing. Questo ambito della digital economy non solo non è ancora attenzionato da una legislazione specifica sia sul piano fiscale sia dei compensi, ma spesso vede i suoi attori scontare un quadro giuridico poco chiaro e trasparente, nella cui costruzione l’associazione mira a coinvolgerli. 

Networking, tutela legale e fiscale, formazione e divulgazione, difesa dei compensi e rappresentanza istituzionale: queste le principali aree di interesse del sindacato che, negli anni, ha già messo a segno alcune vittorie. “In questi primi anni di posizionamento, abbiamo partecipato all’indagine conoscitiva in Parlamento che ha portato all’approvazione dell’Emendamento Creators nella Legge sulla Concorrenza 2021″, dice Ierussi, raccontando dell’impegno dell’associazione per l’approvazione dell’emendamento che ha portato il Governo a riconoscere la figura del creatore di contenuti digitali, di fatto il primo passo delle istituzioni per lo sviluppo della Creator Economy italiana.  

Non solo: Assoinfluencer ha anche promosso la categoria attraverso Confcommercio Professioni, partecipando a tavoli di lavoro come quello interistituzionale con l’Istat per la revisione della Classificazione Nace (la classificazione statistica delle attività economiche nella Comunità europea utilizzata per sistematizzare e uniformare le definizioni delle attività economico/industriali negli Stati dell’Ue) con l’obiettivo di arrivare a un Codice Ateco dedicato per la categoria, intervenendo nella consultazione pubblica avviata dalla Commissione europea in materia di concorrenza ai contratti collettivi, oltre che facendo una costante divulgazione giuridica e socio-economica sulla creator economy.  

E ancora: il sindacato ha creato un Comitato Promotore composto dai creator per i creator, con alcuni nomi noti della scena come Angelo Greco, Luis Sal, Lorenzo “prattquello” Prattico. “È ovvio che siamo solo all’inizio – aggiunge Ierussi – Farci ascoltare ed essere riconosciuti tra enti e istituzioni è stato un passo essenziale per l’associazione, ma ora ci aspettano nuove sfide”. 

(Adnkronos)