Variante Omicron, Fracassi (Conf. Abruzzo): “Preoccupa per effetti su turismo neve”

“La variante Omicron sicuramente desta non poche preoccupazioni, proprio perché potrebbe affliggere l’attività turistica della montagna di cui l’Abruzzo e protagonista”. Lo dice in un’intervista all’Adnkronos/Labitalia Marco Fracassi, presidente di Confindustria Abruzzo
. “Bisogna – sostiene – alzare nuovamente il livello di attenzione, al di là dell’aspetto del vaccino che è sicuramente determinante e bisogna proseguire con la vaccinazione e, come viene detto ormai da tutte le parti, adottare in maniera ferrea tutte quelle attività e tutti quei comportamenti, a cominciare dall’indossare la mascherina, per evitare appunto il diffondersi del virus”. 

“Questa variante – sottolinea il presidente Fracassi – ci fa capire che la battaglia contro questa pandemia non è terminata e siamo appunto nel pieno della quarta ondata; l’Italia si sta difendendo bene ma non basta. E’ necessario insistere su una politica di rigore per evitare il contagio. Siamo, infatti, d’accordo con il green pass e ancora di più con il super green pass che, in questo momento, mi sembra un passaggio obbligato per garantire la continuità delle nostre imprese, delle attività economiche e non arrecare al Paese ulteriori danni rispetto a quelli che già abbiamo avuto nei mesi passati”.  

Il presidente di Confindustria Abruzzo interviene anche sulla manovra. “Riteniamo – avverte – che la manovra di bilancio sia un po’ sotto le aspettative rispetto a quello che noi chiedevamo. Tutto ciò che è stato fatto non va nella giusta direzione”. “Le risorse – spiega – sono state allocate in un modo che non ci vede particolarmente felici perché ci aspettavamo un’azione molto forte nell’ottica dello sviluppo delle imprese”. 

“L’attività sul patent box – ribadisce – ci vede molto critici perché per noi è un passo indietro rispetto a ciò che avevamo chiesto a gran voce: impegnare molte risorse per l’abbattimento del cuneo fiscale che avrebbero accelerato ulteriormente la ripresa economica. Lasciare più soldi nelle tasche dei nostri dipendenti significava anche aumentare la capacità e il potere di spesa. Per questo era un’azione su cui contavamo particolarmente”. 

“Dal governo – aggiunge poi Fracassi – ci aspettiamo un’azione molto forte per il contenimento dei costi energetici che in questo momento stanno affliggendo le nostre industrie manifatturiere e, in alcuni casi, stanno determinando addirittura il fermo degli impianti. Questa situazione non può passare in secondo piano. L’Italia si deve attivare con tutto ciò che è possibile per limitare e, quindi, contenere i costi energetici che impattano direttamente sul costo dei nostri prodotti”. 

 

 

(Adnkronos)