Vino, Frescobaldi ‘stappa’ 11a vendemmia di Gorgona, prodotto con i detenuti nell’ultima isola-carcere

(Adnkronos) – Festeggia l’undicesima vendemmia ed entra nella sua seconda decade ‘L’Isola che c’è’. Un progetto sociale volto a favorire il reinserimento lavorativo dei detenuti, nato nel 2012 grazie alla collaborazione tra la Casa di reclusione di Gorgona, ultima isola-carcere in Italia e unica in Europa, attiva dal 1869 in questo angolo del Parco nazionale dell’Arcipelago toscano, e l’azienda vitivinicola Marchesi Frescobaldi, che da 700 anni produce vino nelle sue nove tenute sparse nella regione, sempre fedele al rispetto per il territorio.  

A Gorgona i detenuti trascorrono l’ultima parte della loro detenzione, vivendo a contatto con la natura e trovando un’opportunità concreta di reinserirsi poi nella realtà lavorativa e nella comunità sociale. Un’opportunità data dalla viticoltura: qui, infatti, gli agronomi e gli enologi di Frescobaldi lavorano insieme ai detenuti su una vigna piantata sin dal 1999, offrendo loro le conoscenze necessarie per coltivare e vinificare l’uva sull’isola. Il vigneto, che sorge su un terreno ferroso nel cuore di un anfiteatro naturale da cui si domina il mare, si è ampliato con l’impianto di un nuovo ettaro nel 2015 e di un’altra porzione nel 2017.  

Dal vigneto viene prodotto un vino bianco, il Gorgona, con uve Vermentino e Ansonica, in un numero limitato di bottiglie, a cui poi si è aggiunta una piccolissima produzione di Gorgona Rosso, da alcuni filari di Sangiovese e Vermentino Nero, coltivati in agricoltura biologica e affinati poi in Orcio in terracotta.  

Sull’isola si trova anche la cantina per la vinificazione, in acciaio e in barriques provenienti da un’altra tenuta Frescobaldi, Castello Pomino, a pochi chilometri da Firenze, dove si produce fra gli altri anche il Leonia Brut Millesimato, un Metodo Classico dedicato all’omonima antenata della famiglia. Dall’isola di Gorgona, poi, il vino viene trasferito sulla terraferma per l’imbottigliamento e la distribuzione, prevalentemente nella ristorazione di alto livello. Fra i partner del progetto, ad esempio, c’è anche Enoteca Pinchiorri che, con la sua cucina tristellata, contribuisce a promuovere il patrimonio enogastronomico di Gorgona.  

Ogni anno, a giugno, si apre la prima bottiglia del Cru Gorgona e proprio in questi giorni Lamberto Frescobaldi, presidente dell’azienda di famiglia, ha ‘stappato’ la prima bottiglia del millesimo 2022, l’undicesima vendemmia appunto. E ogni anno a raccontare il frutto di questo luogo unico è un’etichetta diversa, realizzata da Simonetta Doni, dello Studio Doni&Associati, interpretando attraverso la veste grafica le caratteristiche che rendono unici l’isola e il progetto. Con Gorgona 2022 a parlare è ancora la straordinaria biodiversità custodita in questo territorio, simboleggiata dalle orchidee, di cui sull’isola si trovano molte varietà che fioriscono in momenti diversi.  

I detenuti che lavorano al progetto sono assunti da Frescobaldi, stipendiati come previsto dal contratto di lavoro e acquisiscono competenze professionali che potranno essere loro utili, al termine del periodo di detenzione, per un più facile reinserimento nella società. Così, ‘Frescobaldi per il sociale’, prima ancora di essere un vino, è un progetto di esperienza lavorativa e umana: il sogno di un’altra possibilità, di un riscatto che passa attraverso l’apprendimento di un nuovo mestiere. 

 

 

(Adnkronos)