(Adnkronos) – Lo sport come un farmaco, prescrivibile dal medico in ricetta, prestazione esigibile alla stregua di un Lea o Livello essenziale di assistenza. L’idea non è nuova: “C’è un progetto di legge su questo, sull’attività fisica come forma di prevenzione e trattamento trasversale a più patologie, ed è in discussione una proposta di legge mirata in modo specifico all’obesità, che include anche l’esercizio fisico. Ma ancora non si è arrivati a un’approvazione finale” e l’auspicio del mondo medico-scientifico è che si possa “accelerare l’iter legislativo in corso”. A farsi portavoce dell’appello è Luca Busetto, past president della Sio (Società italiana dell’obesità) e vice president dell’Easo (Società europea per lo studio dell’obesità) per la regione Sud. “Siamo completamente d’accordo sul concetto alla base di queste iniziative e ci auguriamo che vengano implementate al più presto”, dichiara lo specialista all’Adnkronos Salute, alla vigilia della Giornata mondiale dell’attività fisica che ricorre il 6 aprile.
A differenza di una semplice raccomandazione a muoversi di più per contrastare i danni della sedentarietà pericolosamente diffusa anche tra i giovanissimi, una vera e propria prescrizione medica a fare sport “ne aumenterebbe la disponibilità – ragiona Busetto, Azienda ospedale-università di Padova – con la garanzia di un’equità maggiore nell’accesso a una pratica che è considerata uno dei pilastri del benessere e dello stato generale di salute”. In concreto, come funzionerebbe l’opzione ‘attività fisica in ricetta’? “Non sappiamo ancora se ci saranno pratiche rimborsate – risponde l’esperto – oppure se sia prevista, ad esempio, una deduzione fiscale delle spese sostenute per l’attività fisica qualora questa sia inserita in una prescrizione medica, per il trattamento o la prevenzione di una malattia. E’ ancora prematuro parlare di modalità. Ma dare la possibilità al cittadino, in particolare a quello che per ragioni di salute può beneficiarne di più, di avere un più facile accesso all’attività fisica anche dal punto di vista economico – ripete lo specialista – è sicuramente una cosa positiva”.
L’attività fisica, chiarisce Busetto, va considerata un ‘farmaco’ non solo contro i chili di troppo: “Il peso che ha l’attività fisica nella prevenzione e nel trattamento dell’obesità – precisa l’esperto – è lo stesso che ha nella prevenzione e nel trattamento di tutte le altre patologie croniche. Dal diabete all’ipertensione, dalle malattie cardiovascolari ad alcune forme di cancro”. Incentivare lo sport in ricetta potrebbe rappresentare un ‘vaccino’ e una medicina con più indicazioni. La speranza è che accada in fretta.