Aiom, al via prima campagna su carcinoma al seno triplo negativo

(Adnkronos) – Rispetto a un recente passato, oggi è possibile aumentare l’aspettativa ma anche la qualità della vita per le pazienti con carcinoma mammario metastatico triplo negativo (mTNBC, metastatic Triple-Negative Breast Cancer) la forma più aggressiva di carcinoma che colpisce donne sotto i 50 anni. E’ il messaggio della prima campagna dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), promossa da Gilead Sciences, che parte in questo mese di novembre, presentata oggi a Milano, e rivolta alle donne colpite dalla neoplasia attraverso il coinvolgimento di tutte le associazioni di pazienti oncologici. 

Si tratta di “una campagna di sensibilizzazione sul carcinoma mammario triplo negativo sui profili istituzionali social della società scientifica e organizza una serie di webinar rivolti alle centinaia di associazioni di pazienti, che saranno diffusi in diretta streaming su Aiom Tv”, spiega Saverio Cinieri, presidente nazionale Aiom. “L’obiettivo è parlare di questa forma di carcinoma mammario per illustrare, da un lato, la complessità del percorso di cura, dall’altro, i progressi delle terapie e le prospettive della ricerca. Il progetto avrà una forte ricaduta sui social media”. 

In Italia la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi riguarda oggi l’88% dei casi. Nel 2020 ci sono state circa 55mila nuove diagnosi di tumore alla mammella, con circa 8mila nuovi casi (15% del totale) di tumore al seno triplo negativo. “Come indica il nome – spiega Lucia Del Mastro, direttore della Clinica di oncologia medica dell’Irccs Ospedale Policlinico San Martino e professore ordinario di Oncologia dell’Università di Genova – in questo sottotipo di carcinoma mammario mancano i recettori (per gli estrogeni, per il progesterone e l’HER2) che invece in altre forme rendono possibile l’esecuzione di terapie mirate fungendo da bersaglio. Questa caratteristica – continua – ha reso sino a poco tempo fa il TNBC un tumore più difficile da trattare rispetto agli altri, perché affrontabile solo con la chemioterapia e perché in genere caratterizzato da una maggiore aggressività biologica”.  

Un recente studio francese che ha coinvolto oltre 20mila pazienti, pubblicato dalla rivista scientifica online Esmo Open, non lascia dubbi sulla maggiore aggressività del tumore al seno triplo negativo rispetto agli altri sottotipi di carcinoma mammario. “La sopravvivenza mediana delle pazienti con recettori ormonali positivi ed Her2 negativi è risultata di 43 mesi (sopravvivenza a 5 anni del 36%). Nel sottogruppo Her2 positivi la sopravvivenza mediana è stata di 50 mesi (a 5 anni del 44%), mentre nel sottogruppo triplo negativo la sopravvivenza mediana era di soli 14,5 mesi (a 5 anni dell’11%). Proprio a causa di questa sopravvivenza così ridotta le pazienti con tumore al seno triplo negativo riescono a ricevere meno linee di trattamento, con la percentuale di ‘attrition rate’ (cioè di tasso di abbandono) dei trial clinici che aumenta progressivamente”. 

Recentemente il panorama terapeutico sta finalmente cambiando. “Diverse terapie innovative sono ora a disposizione degli oncologi – conferma Michelino De Laurentiis, direttore del Dipartimento di Oncologia senologica e toracica dell’Istituto nazionale Tumori Irccs Fondazione G. Pascale di Napoli -. La prima è l’immunoterapia, che va aggiunta alla chemioterapia nei tumori che esprimono il PDL1, un marcatore di sensibilità immunologica presente in circa il 40-45% di tutti itriplo negativi. La seconda è invece rappresentata dagli inibitori di Parp: una terapia orale attiva nei tumori con mutazione ereditaria dei geni Brca1 e 2 (che rappresentano circa il 15% di tutti i tumori triplo negativi). La terza è data dagli anticorpi farmaco-coniugati, potenzialmente efficaci nella maggior parte dei tumori triplo negativi”. 

Sulla base dei primi risultati, gli oncologi confidano di poter dare in futuro alle pazienti colpite da mTNBC non solo più tempo, ma anche di maggiore qualità. “Le nuove terapie promettono di allungare l’aspettativa di vita senza generare tossicità importanti. Questo pone le basi per cronicizzare e, aggiungo, finalmente, anche il tumore triplo negativo metastatico, come già accade da tempo per gli altri sottotipi di tumore mammario – continua De Laurentiis .- Guadagnare tempo, bloccando la malattia e mantenendo al contempo una buona qualità di vita, diventa fondamentale, vista l’accelerazione che stiamo osservando nello sviluppo di nuovi farmaci. È infatti molto probabile- aggiunge – che nei prossimi anni le possibilità terapeutiche si moltiplichino, consentendo di raggiungere risultati a oggi insperati. Accolgo quindi con grande entusiasmo le ultime opzioni approvate, in particolare gli anticorpi farmaco-coniugati, che hanno raggiunto risultati senza precedenti in termini di sopravvivenza globale nel mTNBC, dimezzando il rischio di decesso e rappresentano al momento l’unica nuova possibilità per cronicizzare la malattia, consentendo alle pazienti di accedere alle ulteriori novità che già si intravedono – conclude De Laurentiis – scrutando l’orizzonte della ricerca”. 

(Adnkronos)