Animali, relazione pet-bambini: da esperti decalogo per gestirla al meglio

(Adnkronos) – Il 43% dei possessori di animali domestici, secondo il report Zoomark-Nomisma, fa parte di un nucleo familiare con figli. Partendo proprio dalla sempre più ampia presenza dei pet nelle famiglie italiane, Royal Canin*, insieme alla psicologa e psicoterapeuta Elisa Colombo, al medico veterinario Manuela Michelazzi, specializzata in Medicina comportamentale e direttrice sanitaria del Canile di Milano, approfondisce l’importanza degli animali da compagnia nelle nostre vite, in particolare per i più piccoli. Facendo leva sulle competenze e le conoscenze delle due esperte, è stato così delineato un decalogo di 5 benefici che derivano dalla relazione virtuosa tra bambini e animali e di 5 consigli su come gestire e favorire la crescita di questo rapporto. 

I reali benefici che derivano dalla conoscenza, interazione e relazione con un pet per lo sviluppo dei più piccoli, secondo gli esperti sono i seguenti: 1. Sviluppo dell’autostima – l’attenzione, la disponibilità al gioco e i comportamenti affettuosi che l’animale manifesta verso il bambino contribuiscono allo sviluppo della sua autostima. Il bambino può sperimentare la propria efficacia nelle diverse attività connesse alla cura dell’animale, ad esempio dargli da mangiare e da bere, spazzolarlo o tenere pulita la sua lettiera, sentendosi capace, valorizzato e gratificato. Infine, la spontaneità che caratterizza le relazioni con gli animali, permette al bambino di sentirsi apprezzato nella propria autenticità; 2. Sviluppo dell’empatia e del senso di responsabilità: prendersi cura di un animale aiuta a sviluppare la capacità di considerare e riconoscere le esigenze degli altri e di occuparsene in modo adeguato. Questa esperienza contribuisce inoltre allo sviluppo del senso di responsabilità del bambino, che maturerà un atteggiamento coscienzioso, grazie alla consapevolezza dell’influenza dei propri comportamenti sul benessere del proprio amico a quattro zampe. 

3. Rispetto per la diversità: crescendo con un animale da compagnia, il bambino sperimenta una situazione in cui l’evidente diversità non rappresenta una barriera alla comunicazione, al gioco e alla condivisione di emozioni; 4. Sviluppo di capacità cognitive: l’accudimento dell’animale e la necessità di prestare attenzione al suo modo di comunicare, regolando il proprio comportamento sulla base delle sue risposte, possono avere un effetto positivo sullo sviluppo delle capacità cognitive del bambino, quali la pianificazione, la memoria e il controllo delle risposte impulsive. Inoltre, gli animali possono avere un effetto calmante e rassicurante, con una riduzione dell’ansia che agevola i processi di apprendimento; 5. Facilitazione delle relazioni sociali: gli animali da compagnia possono favorire la comunicazione e la nascita di legami di amicizia tra le persone, grazie alla loro capacità di suscitare interesse, simpatia, emozioni positive e di costituire un piacevole argomento di conversazione. Gli animali possono contribuire anche all’unione familiare, aumentando l’interazione e la comunicazione tra i diversi membri, anche grazie ad attività quali il gioco o le passeggiate, che sono utili per scaricare lo stress e promuovere emozioni positive. 

 

Per i bambini un pet può essere il primo migliore amico, un vero e proprio compagno di avventure e di vita con cui crescere insieme. Per favorire la relazione tra i due – riporta una nota – è importante riuscire a instaurare fin dall’inizio una convivenza rispettosa ed equilibrata, ma come farlo al meglio e senza stress? Per prima cosa, definire i confini: insegnare al bambino a non toccare gli oggetti del cane e del gatto (giochi, ciotola, ecc.) e a rispettare i suoi spazi, per esempio non disturbandolo quando sta dormendo o sta mangiando. Secondo, giocare insieme: i genitori dovrebbero aumentare le interazioni positive con l’animale, come le coccole, in presenza del bambino (in modo che il pet possa associare il bimbo a situazioni per lui piacevoli) e, per lo stesso motivo, dovrebbero evitare di punirlo davanti a lui.  

Come comportarsi invece quando in famiglia sono già presenti cani o gatti ed è il bebè il nuovo arrivato? Il terzo consiglio è dedicato ai ‘nuovi spazi’: per evitare eccessivi sconvolgimenti nella routine del cane o del gatto una volta arrivato il bambino, prima della nascita i proprietari dovrebbero abituare l’animale al nuovo stile di vita, per esempio dormire in un proprio spazio e non invadere quelli del bambino. Quarto, nuovi oggetti, suoni e rumori: abituare l’animale ai nuovi oggetti presenti in casa (passeggino, culla, giochi, ecc), allevierà lo stress, così come utilizzare audio che riproducono quei suoni che l’animale non ha mai sentito, ma che diventeranno familiari, come i pianti del bebé. Quinto suggerimento, tenere alta l’attenzione: è fondamentale supervisionare sempre le interazioni tra animali e bambino. Se non è possibile supervisionare è consigliabile separare il pet dal bambino, associando l’allontanamento a qualcosa di piacevole (gioco, osso, biscotto). 

“I bambini sono i pet owner del futuro e per questo è fondamentale educarli fin da subito alla conoscenza e al rispetto degli amici a quattro zampe. In questo modo, la relazione e il legame tra loro può portare benefici reciproci impagabili – dichiara Valentina Piperno, Communication Manager Royal Canin – Con questo chiaro obiettivo, noi di Royal Canin ci impegniamo a educare i proprietari di oggi e di domani con diversi progetti e iniziative, per fare in modo che la relazione con cani e gatti sia sempre positiva e di valore”.  

(Adnkronos)