Asma grave, per una migliore gestione dei pazienti ora c’è Red Carpet

(Adnkronos) – Migliorare la gestione dell’asma grave, ottimizzando il percorso diagnostico e terapeutico del paziente attraverso la centralizzazione della figura del medico di medicina generale e una collaborazione più stretta ed efficace tra medicina del territorio e specialista. E’ l’obiettivo di Red Carpet, un progetto innovativo che prevede di selezionare alcuni pazienti potenzialmente asmatici non controllati, dietro valutazione delle cartelle mediche presso il medico di famiglia, e di sottoporli ai principali esami per la diagnosi dell’asma grave nell’ambulatorio dello stesso medico, grazie al supporto di un infermiere che effettuerà i test di screening (spirometria, prick test, IgE totali, asma control test), per un tempo massimo di un’ora per ciascun paziente. E’ quanto riporta un articolo pubblicato sul sito di Alleati per la Salute (www.alleatiperlasalute.it), il portale dedicato all’informazione medico-scientifica realizzato da Novartis.  

Il progetto nasce da un’idea di Diego Bagnasco, responsabile del Centro dell’asma grave presso la Clinica di Malattie respiratorie e Allergologia del Policlinico San Martino di Genova, e di Pierclaudio Brasesco, medico di medicina generale presso la Asl 3 di Genova e presidente della Cooperativa di medici di medicina generale e pediatri di libera scelta Medicoop Liguria, che Alleati per la Salute ha intervistato.  

Ma qual è la differenza tra asma grave e asma non controllato? “L’asma non controllato – spiega Bagnasco – è una forma di malattia che non risulta mantenuta sotto controllo per una serie di motivi: innanzitutto scarsa aderenza alla terapia; seguono una terapia sotto dosata, o un’errata diagnosi di asma. Inoltre la presenza di comorbilità, quali rinosinusite e reflusso gastro-esofageo, possono concorrere al mal controllo dei sintomi. Per asma grave si intende invece una forma di asma che rimane non controllata, nonostante venga assunta dal paziente la massima dose di farmaco inalatorio prescrivibile. I pazienti con asma grave hanno almeno 1-2 riacutizzazioni di malattia all’anno, per le quali viene assunto cortisone per via sistemica (compresse o iniezioni)”.  

All’interno dell’attuale gestione del paziente asmatico non mancano gli aspetti critici, che vanno evidenziati sia dal punto di vista del medico di base che di quello del medico specialista. “La mancanza di tempo e di organizzazione di un ambulatorio dedicato alle patologie croniche”, così come “la mancanza di supporto infermieristico adeguato” e “la mancanza di vere reti interattive tra medico di medicina generale e specialista pneumologo”, sono, secondo Brasesco, “lacune serie, che incidono negativamente sul processo di diagnosi e cura del paziente, allungando i tempi per il raggiungimento di una terapia adeguata”.  

Dal punto di vista dello specialista, “una delle difficoltà maggiori – evidenzia Bagnasco – è di non considerare la propria asma come non controllata. Spesso i pazienti ritengono sostenibile usare cortisone in compresse, cosa ormai non più accettabile, se non in casi particolari. La seconda difficoltà è quella di riuscire ad accedere a centri di riferimento nazionale, per via delle lunghe liste di attesa. Una terza difficoltà è quella di poter effettuare rapidamente i controlli necessari per porre diagnosi in tempi rapidi”. Dunque resta centrale la questione delle tempistiche di intervento, insieme alla necessità di una maggiore consapevolezza della malattia da parte del paziente stesso.  

Da qui l’esigenza di individuare e sperimentare nuovi processi di assistenza che permettano una gestione più tempestiva e proficua. In quest’ottica assume un ruolo importante la medicina di iniziativa che, come chiarisce Brasesco, “consiste nel promuovere attivamente la partecipazione del proprio assistito/paziente alla promozione della propria salute, alla prevenzione delle malattie e delle loro complicanze”.  

Il progetto Red Carpet è stato pensato per consentire ai pazienti di svolgere in un unico appuntamento uno screening completo, un modo pratico e utile per rimuovere l’ostacolo dei lunghi tempi di attesa e arrivare rapidamente alla diagnosi. “Con il progetto Red Carpet – conclude Bagnasco – si è reso possibile un miglior link con i medici di medicina generale, aumentando la rapidità di screening dei pazienti, e permettendo agli stessi di accedere ai centri di riferimento nazionali per l’asma grave. Nella nostra esperienza il progetto sta risultando molto virtuoso, riuscendo anche a collaborare con la medicina del territorio, creando un forte legame per agire su questo particolare tipo di paziente, permettendo di fornire terapie mirate, come quelle biologiche, a pazienti che altrimenti rimarrebbero mal controllati”.  

L’articolo completo è disponibile su: https://www.alleatiperlasalute.it/il-dialogo-conta/progetto-red-carpet-la-parola-agli-esperti. 

(Adnkronos)