Aspartame, cos’è e in quali alimenti si trova

(Adnkronos) – Aspartame ancora al centro dell’attenzione. Ma di cosa si tratta esattamente e in quali alimenti si trova? A rispondere sulla composizione è l’Autorità Europea per la sicurezza alimentare (Efsa). 

Nel maggio scorso l’Organizzazione mondiale della Sanità- Oms aveva lanciato le nuove linee guida sui cosiddetti Nss (Non-sugar sweeteners) invitando a “non utilizzare dolcificanti non zuccherini per il controllo del peso”. Nella categoria sono inclusi, oltre all’aspartame, acesulfame K, advantame, ciclamati, neotame, saccarina, sucralosio, stevia e derivati della stevia. 

Nel documento l’Oms ne sconsiglia l’uso per controllare il peso o ridurre il rischio di malattie non trasmissibili. La raccomandazione si basa su una revisione sistematica delle evidenze disponibili, che suggerisce che “l’uso di Nss non conferisce alcun beneficio a lungo termine nella riduzione del grasso corporeo negli adulti o nei bambini”. I risultati della review suggeriscono anche che “potrebbero esserci potenziali effetti indesiderati con l’uso a lungo termine di Nss”. Effetti come “un aumento del rischio di diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari e mortalità negli adulti”.
 

“L’aspartame – spiega l’Efsa, è un edulcorante artificiale intenso, a basso tenore calorico. Si presenta come una polvere bianca e inodore ed è circa 200 volte più dolce dello zucchero. In Europa ne è autorizzato l’uso come additivo alimentare in prodotti alimentari tipo bevande, prodotti di pasticceria e confetteria, prodotti lattieri, gomme da masticare, prodotti dietetici e per il controllo del peso, nonché come edulcorante da tavola”.  

Nell’Unione europea (UE) l’etichetta sui prodotti alimentari contenenti aspartame deve dichiarane la presenza, indicandone il nome o il suo numero con la E davanti (E 951). 

Da più di trent’anni, ricorda ancora l’Autorità Europea per la sicurezza alimentare, “questo edulcorante e i suoi derivati sono argomento di approfondite ricerche che comprendono studi sperimentali sugli animali, ricerche cliniche, studi sulle quantità assunte, studi epidemiologici e attività di sorveglianza successiva all’immissione in commercio. Da molti anni e in molti Paesi l’aspartame, a seguito di accurate valutazioni della sua sicurezza, è giudicato sicuro per il consumo umano”. 

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