Bocca, denti, mandibola: serve un approccio multidisciplinare alla cura

(Adnkronos) – Un incontro multidisciplinare per il trattamento della disfunzione dell’apparato masticatorio. Si è tenuto al Seminario Vescovile di Aversa la quinta edizione di “Scienza nel Sociale”, un evento organizzato dal medico chirurgo e odontoiatra Arturo Arcella, con la partecipazione di diversi professionisti di fama nazionale, con l’obiettivo di potenziare l’informazione sull’organo che comprende bocca, denti, mandibole, muscoli della masticazione, articolazioni temporomandibolari e nervi. Nel corso dell’incontro sono stati trattati disturbi definiti ‘di confine’ tra varie branche della medicina come cervicalgia, cefalea muscolo-tensiva, dolori orofacciali, disturbi all’ATM, dolore cronico. 

“Socialmente siamo abituati ad avere una considerazione della bocca limitata ai denti, rimanendo tradizionalmente confinati in una visione puramente odontoiatrica, mentre sarebbe più giusto estendere la propria considerazione a ciò che in medicina viene chiamato sistema stomatognatico”, spiega l’organizzatore dell’evento, Arturo Arcella. La bocca, infatti, “è un organo complesso la cui disfunzione può essere causa o concausa di problematiche mediche polispecialistiche. In considerazione di ciò, i pazienti che, ad esempio, lamentano patologie quali cefalea miotensiva o cervicalgia dovrebbero essere valutati, oltre che dagli specialisti tradizionalmente di competenza neurologica od ortopedica, anche dallo specialista che si occupa della fisiopatologia del sistema stomatognatico, poiché il modo non fisiologico di chiudere la bocca può essere causa o concausa delle suddette problematiche”.  

E’ intervenuto anche il professor Aldo Bruno Giannì, Ordinario di Chirurgia Maxillo-Facciale e Direttore Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirurgiche e Odontoiatriche dell’Università degli Studi di Milano, che dal 2015 condivide l’interesse sul trattamento della disfunzione dell’apparato masticatorio con il professor Arcella: “Le problematiche algiche del distretto dell’apparato stomatognatico, ovvero della bocca e in generale della faccia, possono trarre origine da problematiche anatomiche, ma attraverso l’approccio multidisciplinare dobbiamo far arrivare il concetto che i problemi vanno affrontati non solo attraverso le terapie mediche, ma dobbiamo pensare che l’unica articolazione mobile del viso, l’ATM, ha una precisa anatomia e regole e comportamenti biologici come le altre articolazioni e come tali queste regole vanno conosciute per una corretta diagnosi e una corretta terapia”, spiega, aggiungendo che “esistono al momento delle tecnologie moderne, come l’utilizzo dell’artroscopia, che è utilizzata per anca e ginocchio, che possono essere utilizzate anche per l’articolazione temporo-mandibolare”.  

Gaetano Cervera, Dirigente Medico della U.O.C Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale Moscati di Aversa, si è soffermato nella sua relazione sulla cervicalgia: “E’ un sintomo multidisciplinare e i numeri sono indicativi perché ne ha sofferto almeno una volta il 60% degli italiani, parliamo di circa 15 milioni di persone. E’ un disturbo cronico, vogliamo dimostrare come per questo disturbo non sia sufficiente l’intervento dell’ortopedico o del fisiatra, ma serve l’interazione con altri specialisti”.  

Sono intervenuti al convegno anche Riccardo Ruggiero, fisioterapista e founder di Ortopedia Ruggiero e Orthobit, che ha sottolineato “l’importanza dell’adeguata conoscenza della corretta postura per prevenire le algie muscolo-tendinee”, e il dottor Pietro Mango, Anestesista e Dirigente Medico all’Ospedale Vincenzo Monaldi di Napoli: “L’anestesista interviene sulla terapia del dolore ed è di solito il secondo riferimento per il trattamento di questi tipi di disturbi, dopo il primo approccio dell’odontoiatra. Si interviene sulla componente nervosa”.  

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