“Anticipare la chiusura della scuola” di una settimana in vista del Natale, come suggerito da qualcuno sull’onda di preoccupazioni per i numeri dei contagi in risalita e per la nuova variante Omicron, “è una misura che può anche essere presa, però sarebbe una misura ‘tampone’ in questa fase. Noi abbiamo il problema di consentire ai ragazzi di stare a scuola e dobbiamo consentirgli di starci in maniera più sicura. Dobbiamo pensare che la convivenza col virus ci sarà e credo che dobbiamo piuttosto guardare a soluzioni strutturali”. E’ la visione di Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo).
“Dobbiamo cominciare a convincerci del fatto che la soluzione del Covid non passa solo attraverso il vaccino o i farmaci, ma anche attraverso modalità di trattamento delle strutture e dei luoghi che contengono, ospitano comunità. Quindi anche le scuole”, evidenzia all’Adnkronos Salute il presidente dei camici bianchi italiani che suggerisce uno sforzo ‘più creativo’, da mettere in campo guardando alla tecnologia amica: “Dobbiamo concentrarci anche su soluzioni che possono essere utili a ridurre la concentrazione del virus all’interno degli ambienti. Mi riferisco alle lampade, ai depuratori che possono essere inseriti nell’aria condizionata, addirittura a delle vernici che possono essere utili a ridurre l’impatto della diffusione dei virus”. Insomma, prosegue Anelli, “abbiamo bisogno anche di misure collaterali rispetto a quelle più importanti che sono i vaccini e i farmaci”.
Misure che, “soprattutto nella fase invernale in cui la concentrazione del virus negli ambienti può essere più alta, possano aiutarci a ridurla. Ora dobbiamo anche vivere in ambienti che siano il più possibile idonei, non possiamo pensare di vivere sempre in estate – ammonisce Anelli – Vanno pensate soluzioni strutturali di questo genere. Poiché la Difesa ha già fatto degli studi su questo, credo che forse quei prodotti che loro hanno testato, e in parte anche utilizzato, possano essere ulteriormente studiati per una maggiore diffusione in quegli ambienti che ospitano un numero importante di persone”.
L’obiettivo dunque deve essere far restare a scuola i ragazzi in sicurezza, conclude. “Se basta cambiare una lampadina perché questo riduce del 20-30% la concentrazione del virus, cambiamo queste lampadine – esorta il presidente dei medici italiani – Se dobbiamo mettere dei filtri nei condizionatori, io penserei più a interventi di questo genere, piuttosto che a interventi spot come quello di chiudere la scuola una settimana” prima in vista del Natale.