Covid oggi Italia, Ricciardi: “Tornerà in autunno”

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Il Covid tornerà in autunno in Italia. E’ quanto ha detto Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute, Roberto Speranza, intervistato da RaiNews 24. “In questo momento stiamo reggendo molto bene, però il problema” Covid “si riproporrà” e quindi “per l’autunno bisogna continuare a mantenere in atto una campagna vaccinale attiva”.  

A necessitare di nuove dosi di vaccino contro Sars-CoV-2 in questo momento sono “le persone più fragili, alle quali secondo me andrebbero aggiunti anche gli operatori sanitari”, ribadisce il docente di Igiene all’università Cattolica. “Stiamo cominciando a vedere” infatti “che coloro che si sono vaccinati a ottobre – sottolinea – attenuano la loro protezione anche dopo la terza dose. Questi sono soggetti a rischio”. 

“La pandemia non è finita” e “se andiamo avanti di questo passo non finirà a breve”, perché a livello globale la maggior parte della popolazione non è vaccinata contro Covid-19. “Noi Paesi più ricchi ci dobbiamo attrezzare per vaccinare anche quella parte di mondo, altrimenti la pandemia non finisce”. L’esperto mette in guardia contro il rischio di nuove varianti che con un virus come Sars-CoV-2, avverte, “più che un rischio sono una certezza”. 

“Di fatto ci sono altre zone del mondo che in questo momento vivono situazioni drammatiche – sottolinea il docente di Igiene all’università Cattolica – Penso a Hong Kong, dove la mortalità è altissima e non riescono ad assistere i pazienti”. In questo momento “c’è una recrudescenza in quella parte di mondo, l’Asia e in qualche modo anche l’Australia e la Nuova Zelanda. Abbiamo a che fare purtroppo con un microorganismo che si è sparso su tutto il pianeta e su tutto il pianeta lo dobbiamo combattere”, esorta Ricciardi. “Soprattutto nelle zone in cui c’è bassa copertura vaccinale – ripete – dobbiamo far arrivare i vaccini, fino a che non sconfiggiamo definitivamente questa pandemia”.  

“Con un virus a Rna – precisa il consulente di Speranza – le nuove varianti si creano sicuramente”, anche se “non sappiamo quanto diventeranno di preoccupazione, cioè se saranno più contagiose e più letali. Dobbiamo sperare, ma soprattutto fare in modo che non si selezionino” e questo “significa vaccinare l’Africa, vaccinare l’Asia, vaccinare tutte le aree del mondo dove la vaccinazione non ha raggiunto la maggior parte della popolazione e dove si sono generate tutte le varianti più pericolose” arrivate anche in Italia.  

 

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