Covid oggi Italia, Rt stabile: incidenza in continuo aumento

Covid in Italia, l’Rt medio resta stabile a 1,23 mentre continua a salire l’incidenza con 125 contagi per 100mila abitanti. Questi alcuni dei numeri del report dell’Istituto superiore di sanità (Iss) con i dati principali del monitoraggio della Cabina di regia. Una sola regione classificata oggi a rischio alto, 18 tra regioni e province a rischio moderato. 

L’incidenza settimanale a livello nazionale “continua ad aumentare: 125 per 100mila abitanti (19-25 novembre) contro 98 per 100mila abitanti (12-18 novembre), dati flusso ministero Salute”. “Nel periodo 3.16 novembre , l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,23 (intervallo 1,15 – 1,30), stabile rispetto alla settimana precedente e al di sopra della soglia epidemica”, evidenzia ancora il report. La scorsa settimana l’Rt nazionale era 1,21. 

“Una Regione risulta classificata a rischio alto, 18 Regioni e province autonome risultano classificate a rischio moderato. Tra queste, una Regione è ad alta probabilità di progressione a rischio alto. Sono 10 le Regioni che riportano un’allerta di resilienza. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza”, sottolinea il report dell’Istituto superiore di sanità. 

“Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 6,2% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 25 novembre) contro il 5,3% (rilevazione giornaliera del ministero al 18 novembre). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale all’8,1% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 25 novembre) contro il 7,1% al 18 ottobre”. 

“In forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (23.971 contro 15.773 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile (34% rispetto al 34% la scorsa settimana). È stabile anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (45% contro 45%), come anche la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (21% contro 21%).
 

(Adnkronos)