Covid, una conferenza per indagare cause e conseguenze delle fake news

Combattere e svelare quali informazioni sull’origine del Covid 19, false o manipolate, stanno profondamente condizionando non solo gli equilibri internazionali, ma anche la vita di tutti i giorni. Questo l’obiettivo della conferenza “Effetti della disinformazione, dai conflitti alla quotidianità”, organizzata dall’Università internazionale per la Pace di Roma, in partnership con la Web Press Media Reporter Association, in programma il 15 settembre 2021, dalle 10 alle 12, presso la sede di Adnkronos Roma in Piazza Mastai, 9.  

L’evento si propone di analizzare il fenomeno delle fake news e della manipolazione delle informazioni nella sua complessità – spiega una nota – toccando varie aree e settori interessati da questa tendenza: storia, media tradizionali e piattaforme social, scienza e medicina e, infine, politica e relazioni internazionali. L’incontro metterà a confronto le informazioni rilasciate dalla scienza con quelle diffuse dai media sull’origine del Covid 19, su cui anche gli enti sanitari internazionali non hanno ancora trovato riscontri scientifici validi.  

Tra i punti in esame, lo studio dei principali effetti di queste campagne di disinformazione messe in atto: dalla diffusione di notizie incomplete e consigli inefficaci e potenzialmente dannosi per la salute degli individui, alla limitazione della libertà democratica, alla creazione di conflitti ingiustificati, alimentati da false basi ideologiche, fino all’interruzione di rapporti internazionali.  

Tra i relatori che presenzieranno, sia in forma fisica sia con interventi da remoto: Luca Giansanti, docente di Storia Sociale dell’Europa contemporanea presso l’Università Sapienza di Roma; Daniela Caruso, membro del Dipartimento di Pedagogia e ricerca educativa dell’Università della Pace; Andrea Rustichelli, giornalista del Tg3 Rai; Igor Wolfango Schiaroli, Board & Ceo di Wrep, Web Reporter Eu Registry; Maurizio Pizzuto, Direttore dell’agenzia di stampa Prima Pagina News; Edoardo Polacco, avvocato penalista e social influencer; Mario Baccini, presidente dell’Ente nazionale per il microcredito; Giulio Tarro, già candidato al Nobel per la Medicina; Pasquale Marchione, Dirigente Professionalità sanitarie di Aifa; Massimo Ciccozzi, epidemiologo molecolare presso l’Università Campus Biomedico di Roma, mentre è in attesa di conferma la partecipazione di Massimo Galli, Direttore della Scuola di Specializzazione in Malattie infettive presso l’Ospedale Luigi Sacco di Milano.  

“La produzione di disinformazione è ormai una piaga globale che coinvolge individui, aziende e governi – sottolinea Enea Franza, direttore del Dipartimento Scienze Politiche di UniPace e moderatore dell’incontro -. Già nel 2018 un rapporto dell’Oxford Internet Institute, un laboratorio di ricerca associato alla prestigiosa Università, ha trovato le prove di campagne organizzate di disinformazione che si svolgono sui social media in 48 paesi. Dunque, se da una parte gli sforzi profusi dalle piattaforme per limitare il fenomeno sono insufficienti, o comunque non efficaci, dall’altra parte ciò impone la massima attenzione sulle notizie che circolano ed una presa netta di posizione da parte di tutti gli attori coinvolti, anche, a mio parere, delle organizzazioni internazionali. Per questo – conclude – in qualità di Dipartimento di scienze politiche, ci siamo fatti carico di organizzare un dibattito sul tema, coinvolgendo importati soggetti istituzionali”. 

Per accedere alla conferenza occorre esibire il Green pass. Il numero di posti è limitato, per richiedere l’accredito è necessario scrivere a difesainformazione@gmail.com o contattare il numero +393486052793.  

(Adnkronos)