(Adnkronos) – “Le terapie biologiche che bloccano l’interleuchina 5 (Il-5) si sono dimostrate molto efficaci sia nella gestione dell’asma grave che della poliposi nasale. Le due malattie, infatti, condividono lo stesso percorso infiammatorio e spesso coesistono. Nei pazienti con asma grave, si stima che il 45-50% abbia anche poliposi nasale, un dato elevato rispetto alla prevalenza della poliposi nella popolazione generale, che è del 2-3%. D’altro canto, il 70-80% dei pazienti con la poliposi nasale ha anche asma, sebbene non sempre grave. Poter trattare entrambe le patologie con un unico farmaco che agisce su un meccanismo centrale come l’interleuchina 5 è un’opportunità terapeutica preziosa”. Lo ha detto Enrico Heffler, direttore della Scuola di specializzazione in Allergologia e immunologia clinica di Humanitas University Milano, all’Adnkronos Salute in occasione congresso Siaaic, Società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica, che si è svolto a Roma.
“Asma grave e poliposi nasale – spiega Heffler – sono due malattie infiammatorie croniche delle vie respiratorie. In entrambe, nella stragrande maggioranza dei casi, l’infiammazione è di tipo 2. Questa infiammazione è caratterizzata da un importante infiltrato di eosinofili, cellule che normalmente abbiamo nel nostro sistema immunitario, ma che quando sono iperespresse nei tessuti, soprattutto nelle vie aeree respiratorie e nel tessuto naso-sinusale, per quanto riguarda la poliposi, causano una serie di danni locali con manifestazioni cliniche caratteristiche”.
Fulcro del problema è l’infiammazione. “Nell’asma – continua lo specialista – causa iperreattività bronchiale, ovvero i bronchi diventano più reattivi a stimoli esterni e tendono a chiudersi più facilmente, causando il broncospasmo con mancanza di respiro a cui seguono gli altri sintomi. Nella poliposi nasale, invece, dove non ci sono muscoli, come nei bronchi, l’infiltrato di eosinofili e di altre cellule forma escrescenze chiamate polipi che occupano la cavità nasale e i seni paranasali, determinando un’ostruzione importante, perdita dell’olfatto e conseguenze come il peggioramento della qualità del sonno, a causa della difficoltà respiratoria”.
In questo contesto infiammatorio, è fondamentale il ruolo dell’interleuchina 5. “Si tratta di una citochina, una proteina prodotta da diversi tipi cellulari, in particolare dai linfociti T e da cellule chiamate Innate Lymphoid Cells 2 – illustra Heffler – Questa citochina è centrale per la nascita, crescita, maturazione e attivazione degli eosinofili. Grazie all’interleuchina 5, gli eosinofili maturano nel midollo osseo, entrano nel circolo sanguigno e poi nei tessuti target, come i bronchi e i seni paranasali. Sempre grazie all’interleuchina 5, gli eosinofili non solo migrano nei tessuti, ma si attivano, liberando sostanze tossiche che danneggiano l’ambiente circostante. Poiché entrambe le malattie condividono lo stesso percorso infiammatorio, è possibile trattarle con un unico farmaco biologico”.
A livello internazionale “ci sono già linee guida e raccomandazioni sia per l’asma grave che per la poliposi nasale, che ci aiutano a considerare la terapia biologica per i pazienti elegibili – precisa Heffler – La scelta del farmaco dipende dalla fenotipizzazione del paziente, ovvero dallo studio delle sue componenti infiammatorie, e da quanto l’interleuchina 5 è il target principale o se è necessario un altro approccio. Esistono poi anche registri di malattia per monitorare l’andamento delle patologie e la risposta ai diversi trattamenti. In Italia abbiamo il registro Sani (Severe Asthma Network Italy) per l’asma grave e il registro Rinet (Rhinosinusitis Italian Network) per la poliposi nasale”.