Giornata rene, Zullo (Fdi): “Intergruppo cronicità va ricostituito”

(Adnkronos) – “Se c’è da compiere questo passo e ridare vita all’Intergruppo parlamentare della cronicità, metto in campo la mia sensibilità di medico e ci sono”. Così il senatore Ignazio Zullo (Fratelli d’Italia), membro della X Commissione permanente Affari sociali, Sanità, Lavoro pubblico e privato, Previdenza sociale di Palazzo Madama, all’Adnkronos Salute in occasione della Giornata mondiale del rene che si celebra il 9 marzo. Nella malattia renale cronica, sottolinea, “la cosa più importante è una diagnosi precoce, con esami del sangue e dell’urina”, del costo di qualche euro, “per valutare i parametri della funzionalità renale. Se questo viene fatto a una certa età e al minimo sospetto (sono condizioni a rischio: ipertensione, diabete o scompenso cardiaco, ndr), si può migliorare la qualità di vita delle persone, messa in discussione da una patologia che si presenta in modo subdolo e silente” (VIDEO).  

“Se nella scorsa legislatura ci si è impegnati per un Gruppo interparlamentare per la conicità – osserva Zullo – credo vada ricostituito. La cronicità è uno dei più grandi problemi di sanità pubblica e presuppone da una parte interventi di promozione della salute, con corretti stili di vita, prevenzione primaria e secondaria, la diagnosi precoce, ma non dimentichiamo la terziaria, la riabilitazione degli esiti”. C’è poi, “l’assunzione in carico della persona”.  

Sul tema del tavolo di lavoro presso il ministero della Salute e sui lavori per arrivare non solo all’aggiornamento delle linee guida ministeriali, ma anche del Piano nazionale cronicità, “ovviamente – afferma il senatore – dobbiamo uniformare i comportamenti per giungere alla migliore appropriatezza che non è solo prescrittiva, ma anche allocativa delle risorse. Abbiamo bisogno di linee guida aggiornate e dobbiamo fare il punto della situazione. Abbiamo linee guida datate e dobbiamo capire con il ministero quali passi avanti sono stati fatti”. In questo percorso, Zullo evidenzia la “necessità dell’apporto delle società scientifiche e di attrarre una ‘consensus conference’ per portare un’adesione dei protagonisti del settore, perché le linee guida – conclude – devono essere applicate non perché hanno valore di legge, ma perché convincenti per tutti gli attori che entrano nel sistema”. 

(Adnkronos)