“In Europa più rischi Dengue con il cambio del clima”

(Adnkronos) – Con i cambiamenti climatici, sempre più aree dell’Europa stanno diventando vulnerabili alla Dengue. Emblematico di questo fenomeno è il caso di una donna britannica contagiata a settembre 2022 nel sud della Francia, protagonista di uno studio che viene presentato al Congresso europeo di microbiologia clinica e malattie infettive (Eccmid 2023, in programma a Copenaghen da sabato 15 aprile a martedì 18). 

Nel lavoro i medici Uk e francesi forniscono i dettagli del caso clinico: la paziente, 44 anni, senza patologie di base, si è presentata in un pronto soccorso del Regno Unito. Aveva la febbre da 3 giorni, mal di testa all’altezza del retro degli occhi, dolori muscolari e sulla pelle un’eruzione eritematosa diffusa e sbiancante (che può verificarsi con una serie di infezioni). La donna era tornata il giorno prima della comparsa dei sintomi dalla Francia, dove era stata in visita dalla famiglia, vicino a Nizza. E non aveva viaggiato in nessun altro Paese. Anche altri componenti della famiglia non stavano bene e presentavano gli stessi sintomi. Un campione è stato inviato con urgenza al Rare Imported Pathogens Laboratory (Ripl) del Regno Unito e da lì è arrivata la conferma di un’infezione acuta da virus della Dengue. La paziente non ha avuto bisogno di cure mediche ed è stata monitorata in regime ambulatoriale.  

Questa paziente, spiega l’autore dello studio, Owain Donnelly dell’Hospital for Tropical Diseases di Londra, Regno Unito, “faceva parte di un focolaio di oltre 30 casi trasmessi localmente nel sud della Francia nel 2022, il che evidenzia la rapida evoluzione dell’epidemiologia della Dengue. I meccanismi di sorveglianza e segnalazione sono importanti per garantire una comprensione accurata della diffusione” del virus. “Con il cambiamento climatico – avverte – in particolare temperature più calde e più precipitazioni, e l’aumento del commercio e del turismo globali, potremmo vedere più parti d’Europa con la giusta combinazione di fattori per le epidemie di Dengue”. 

Il virus della Dengue è un’infezione arbovirale trasmessa dalle zanzare, tipicamente diffusa dalla zanzara Aedes. I casi nel Regno Unito sono più comunemente di viaggiatori che hanno visitato Asia, Sud America e Africa. Mentre si stima che il 75% dei casi sia asintomatico e possa passare inosservato, una piccola percentuale (1-5%) sviluppa Dengue grave potenzialmente fatale o febbre emorragica. Storicamente, il virus che causa la febbre Dengue è trasmesso da specie di zanzare (Aedes aegypti e Aedes albopictus) che si trovano solo ai tropici. Tuttavia, con il cambiamento climatico, la zanzara tigre asiatica (A. albopictus) è stata identificata in tutta l’Europa meridionale.  

Tra giugno e settembre 2022, l’Agence Regionale de Santé (Ars) in Francia ha segnalato tre distinti focolai di trasmissione indigena del virus della Dengue, infezioni cioè contratte sul territorio nazionale senza che i pazienti si fossero recati all’estero. La trasmissione avviene attraverso una puntura di zanzara, non da persona a persona.  

“Per garantire una diagnosi accurata, i medici dovrebbero prendere in considerazione il test per la Dengue se i pazienti vivono o hanno visitato Paesi in cui si trova Aedes albopictus e presentano la tipica costellazione di sintomi, anche se la dengue non è diffusa”, conclude Donnelly. “Fare la diagnosi corretta non solo ha un impatto sui pazienti, ma ci consente anche di aumentare la nostra comprensione della distribuzione della Dengue e di adottare le misure appropriate per controllare i focolai”. 

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