Si è aperto a Milano il 39° Congresso Nazionale di Acoi, l’Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani. ‘Ritorno al futuro’ è il titolo dato a questi giorni di incontro e confronto, un chiaro riferimento alla ripartenza dopo la crisi pandemica. Ad aprire i lavori il presidente Pierluigi Marini che, giunto al termine del suo mandato, ne approfitta per fare un bilancio: “Sono passati 4 anni dal congresso di Monte Silvano e fra tre giorni finirà la mia presidenza e quindi è tempo di bilanci e di riflessioni. Se guardo indietro e penso agli obiettivi che ci eravamo dati credo di poter dire che è stato fatto un buon lavoro e che abbiamo mantenuto gli impegni presi, ma questo non vuole dire che possiamo fermarci, anzi. Dobbiamo continuare a lavorare con grande forza perché nei prossimi mesi sarà necessario ridisegnare il sistema Chirurgia in Italia e Acoi deve esserci e deve essere in grado di far sentire la propria autorevole voce a tutela della nostra comunità chirurgica come abbiamo fatto, voi lo sapete, in questi difficilissimi ultimi anni”.
L’anno e mezzo di pandemia ha messo inevitabilmente in primo piano, davanti all’opinione pubblica, diverse figure provenienti dal mondo della scienza e della sanità. A questo avviso Pierluigi Marini spiega: “Ho sentito dire che ‘una società scientifica non deve fare politica’. Assolutamente vero e direi anche scontato, come però è assolutamente vero che una grande società scientifica, fatemi dire oggi la più grande in Italia, deve essere in grado di influenzare e forse anche di incidere sulle decisioni della politica. Oggi come non mai serve questo. Abbiamo provato con grande entusiasmo a costruire unità di intenti fra mondo Ospedaliero ed Universitario sulla formazione, sulla tutela della nostra professione, sulla sostenibilità della Chirurgia, sulla crescita scientifica e professionale dei giovani al fine di non perdere l’occasione di mandare segnali importanti alle istituzioni. Tutto questo si sarebbe chiamata società unica di chirurgia. Non è andata bene, lo sapete. Ma senza parlarci addosso, perché non serve all’Acoi e a nessuno, questa Acoi dovrà impegnarsi come e più di prima su questi argomenti che rappresentano certamente il futuro della professione chirurgica. Altrimenti avremo perso tutti e avrà perso in primo luogo la Chirurgia Italiana. Acoi su questi obiettivi ci dovrà essere e non dovrà in nessun modo abbassare il tiro”.
Il percorso da presidente di Marini si era posto tre grandi obiettivi: “Siamo partiti con entusiasmo per dare ad Acoi una nuova sede, moderna accogliente tecnologicamente in grado di ospitare attività scientifiche e formative e facile da raggiungere da ogni parte d’Italia. Abbiamo avuto ragione e la nostra sede è veramente diventata un grande laboratorio di idee e di sviluppo di importanti progetti. La tutela legale, vero angoscioso problema che sta dilaniando le coscienze, il morale, la serenità e le scelte nostre e dei nostri giovani. In questi 4 anni abbiamo cercato di dare tutte le tutele possibili sottoscrivendo polizze assicurative, l’ultima delle quali sottoscritta una settimana fa per la colpa grave e la tutela legale davanti alla Corte dei Conti con massimale di 50.000 euro in caso di rivalsa, altro fenomeno, guarda un po’, in grande crescita. Un pacchetto legale dedicato a voi ed uno studio legale, quello dell’avvocato Cirese che ringrazio molto, ormai full time in Acoi Quasi 200 soci assistiti e tante, tante chiamate da parte vostra”.
“Non abbiamo mai lasciato solo nessuno, più di 1000 soci si sono avvalsi della consulenza a vari livelli del nostro osservatorio. L’osservatorio medico legale e i due corsi per periti certificati Acoi. Dal prossimo anno avremo 60 colleghi certificati a seguito di un Master molto importante. Quello che partirà fra pochi giorni, per 35 colleghi già iscritti, sarà in collaborazione con la facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Cagliari e sostenuto dalle docenze di Magistrati, Avvocati e Medici legali. Oggi questa iniziativa rappresenta l’unica arma per darvi la garanzia in tutte le procure d’Italia di avere dei periti certificati ACOI e quindi competenti e intellettualmente corretti. Sapete bene che molto spesso, anzi troppo spesso, le perizie e chi le scrive rappresentano il nostro grande problema. La nostra è un’iniziativa innovativa che porterà un grande contributo anche alle istituzioni giudiziarie”.
Infine un’analisi su come la pandemia ha complicato il decorso sanitario in Italia con un elevato numero di interventi chirurgici inevitabilmente posticipati a causa dell’emergenza sanitaria.
Per ripartire al meglio la formazione di figure professionali all’altezza rimane uno degli ingredienti imprescindibili: “Siamo stati i primi a maggio 2020 a dare i numeri sulla perdita degli interventi chirurgici e a dire che avremmo dovuto lavorare al 120% per recuperare – conclude Marini – Oggi finalmente, dopo più di un anno e tanti incontri in call con le regioni organizzate dai nostri coordinatori regionali, che ringrazio per la passione con cui hanno esercitato in molti casi il loro ruolo, le istituzioni parlano con i nostri stessi numeri e ci danno ragione. Ma cari amici adesso è necessario correre, credo sia finito il tempo di organizzare tavoli di discussione, è invece necessario e non più rinviabile passare ai fatti. Noi siamo pronti a rispondere ancora una volta ‘presente’ ma per un piano serio di recupero servono risorse umane, tanta buona tecnologia , sale operatorie e TI dedicate. In altri termini servono Chirurghi ben formati, anestesisti, infermieri e la giusta tecnologia per lavorare con qualità e sicurezza”.