Letizia di Spagna paladina della ricerca sul cancro a Milano

(Adnkronos) – E’ arrivata a Milano, all’Istituto di oncologia molecolare di Fondazione Airc (Ifom), intorno alle 11 la Regina Letizia di Spagna. Capelli sciolti, abito rosso midi, trench poggiato sulle spalle e décolleté nude con tacco medio sottile, fra le mani una piccola borsa coordinata a fiori. Il tempo di un sorriso in favore di telecamere e fotografi, e si è incamminata subito nei corridoi dell’istituto per una visita ad alcuni laboratori del centro meneghino. Occasione della sua presenza nel capoluogo lombardo il meeting annuale del World Cancer Research Day, ospitato quest’anno da Fondazione Airc all’Ifom. 

L’iniziativa è promossa dall’Associazione spagnola contro il cancro, di cui la regina è presidente onorario, insieme con le principali organizzazioni internazionali impegnate contro il cancro: oltre ad Airc, anche l’Associazione americana e quella europea per la ricerca sul cancro (American Association for Cancer Research e European Association for Cancer Research), le società scientifiche degli oncologi medici American Society of Clinical Oncology (Asco) ed European Society of Medical Oncology (Esmo), Cancer Research UK, National Cancer Institute (Nih), e ancora l’agenzia Iarc e la Union for International Cancer Control (Uicc).  

Prima dell’avvio dei lavori del meeting, il tour della regina all’Ifom ha previsto 3 tappe: il laboratorio di Claudio Vernieri, scienziato che sta concentrando i suoi studi sul cancro al seno e il metabolismo dei tumori; il laboratorio di Alberto Bardelli, che – oltre a essere direttore scientifico di Ifom – si sta occupando di un progetto dedicato all’aumento dell’incidenza del tumore al colon nei giovani (insieme al suo gruppo indaga sulle possibili cause di questo aumento e si sta concentrando in particolare sulle microplastiche, che oggi si trovano ovunque e occorre capire se hanno un ruolo). Infine, l’ultima tappa della regina spagnola è stata al Lab G, laboratorio dedicato alle donne in gravidanza, per consentire loro di portare avanti i loro studi in sicurezza al riparo da rischi di salute per se stesse e i bebè. Nel Lab G la regina ha potuto incontrare una ricercatrice, Giuseppina d’Alessandro, ‘arruolata’ dall’Ifom da poco, quando era già in gravidanza e appena arrivata dall’estero, dall’University of Cambridge nel Regno Unito. 

Al termine della visita la regina Letizia ha raggiunto la sala del meeting per un saluto di apertura e per poter assistere alle relazioni degli esperti che si sono susseguiti sul palco. “Buongiorno – ha esordito in italiano – prima di tutto lasciatemi ringraziare profondamente l’Istituto di oncologia molecolare di Fondazione Airc (Ifom) per averci ospitato oggi e avermi dato l’opportunità di testimoniare il lavoro notevole che si fa qui. Mi piacerebbe anche riconoscere e apprezzare il duro lavoro di Airc e dell’Associazione spagnola contro il cancro per organizzare questo evento molto importante per il World Cancer Research Day. Tutti noi siamo insieme qui oggi per condividere un forte impegno per promuovere l’avanzamento della ricerca sul cancro. Il nostro più importante obiettivo è assicurare che la conoscenza che deriva da queste ricerche raggiunga veramente ed effettivamente il paziente il più velocemente possibile. 

“Quest’anno – ha continuato la regina – il focus è sull’innovazione” e sul “trasferimento tecnologico nella realtà” clinica che può “aumentare l’equità nei trattamenti” e “la qualità di vita del paziente. Adesso ascoltiamo chi ha la visione più profonda e può portare visibilità sugli sforzi degli scienziati e ricercatori. Grazie per essere qui e per la vostra dedizione”. Al termine di questa fase del meeting la regina ha incontrato anche 3 ricercatrici spagnole che lavorano all’Ifom. Un ultimo momento privato, prima di lasciare l’istituto.  

“Perché è stata importante la presenza della regina qui oggi? Perché ha sicuramente una visibilità superiore a quella che abbiamo noi, ma ha anche una sensibilità verso i problemi scientifici – analizza Anna Mondino, da settembre direttrice scientifica dell’Airc – Da presidente dell’associazione omologa di Airc in Spagna è una grandissima sostenitrice della ricerca scientifica e dei ricercatori, e credo che in questo momento sia molto importante avere dei rappresentanti come lei, che parlino” al mondo “attraverso le istituzioni e altri canali di comunicazione. E’ questa una giornata importante che mette in evidenzia l’aspetto della collaborazione” internazionale. “La ricerca stessa nasce da questo” lavoro di squadra. 

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