L’ultimo anno ha peggiorato stili alimentari italiani, lo studio

E’ un dato di fatto: la pandemia di Covid-19, con i suoi vari lockdown, ha visto gli italiani con ‘le mani in pasta’. A regnare sovrani nelle nostre case sono stati soprattutto i carboidrati, complice anche il maggior tempo a disposizione che ci ha all’improvviso trasformati in pizzaioli e pasticceri. Ma troppi strappi alla regola, uniti a una ridotta o nulla attività fisica, ci hanno lasciato un’eredità fatta di chili in più e disturbi digestivi. I nuovi studi dell’Osservatorio Nestlé – che dal 2009 fotografa le abitudini alimentari italiane, suggerendo indicazioni per un’alimentazione equilibrata – svelano il doppio volto dell’ultimo anno, che ha visto gli italiani cambiare il proprio modo di vivere. A farne le spese sono stati spesso, e inevitabilmente, anche i nostri stili alimentari.  

I nuovi dati dell’Osservatorio Nestlé rilevano un quadro ‘schizofrenico’ caratterizzato, da un lato, dal consumo stabile di alimenti salutari come frutta e verdura (+2%), dall’altro da un incremento nel consumo di snack salati (+15%) e di carne che, nonostante la forte attenzione sugli effetti di un suo consumo eccessivo, è cresciuto del 6%. Allo stesso modo, alcuni prodotti freschi come yogurt, spremute fresche e uova hanno registrato una crescita di circa il 25% rispetto al 2019, a scapito dei piatti pronti e degli alimenti precotti. Un trend che potrebbe ancora crescere dato che, nei prossimi mesi, la volontà degli italiani sembra essere quella di continuare ad aumentare i consumi di alimenti freschi, soprattutto spremute e yogurt (25%), e di diminuire ulteriormente il consumo di piatti pronti o precotti (24%).  

Oltre alla frutta e alla verdura, l’acqua, secondo un recente studio dell’Osservatorio, veniva indicata fondamentale per l’umanità, ma non si è dato – e non si dà neppure ora – il giusto valore a questa fondamentale risorsa. Gli uomini bevono solo quando hanno sete (63%) e lo fanno prevalentemente durante i pasti (49%), mentre le donne sembrano più consapevoli di quest’abitudine scorretta e cercano quindi di imporsi di bere (47%). Forse anche per sopperire a questo difetto, parallelamente è aumentato del 30% il consumo di caffè, tè, tisane.  

Per ribadire il suo ruolo di divulgatore di uno stile di vita salutare e sensibilizzare sui temi della corretta nutrizione, l’Osservatorio Nestlé ha deciso di accelerare la realizzazione del nuovo logo. Un’immagine grafica potente che sintetizza al primo sguardo i principi dell’alimentazione salutare che l’Osservatorio da sempre promuove, riassumendo in modo immediato e diretto i dettami stessi della dieta mediterranea. Mentre al pay-off ‘Il buono della nutrizione’ Nestlé ha infine affidato tutta l’attenzione del gruppo alla promozione di stili alimentari corretti. I materiali e gli studi prodotti dall’Osservatorio Nestlé negli ultimi anni sono navigabili nella sezione dedicata all’interno del sito di Nestlé Italia.  

(Adnkronos)