Malattie cardiovascolari, al via ‘Tutti per uno’ su aderenza a terapie

(Adnkronos) – Quasi 200mila persone con patologie cardiovascolari a causa di una non corretta adesione alle cure perdono la vita ogni anno in Europa. Per questo, in occasione della Giornata nazionale dell’aderenza terapeutica che si celebra oggi, il Gruppo Servier in Italia, in collaborazione con Conacuore e la Fondazione italiana per il Cuore, lancia “Tutti per uno – L’aderenza è un gioco di squadra”, la nuova campagna di informazione e sensibilizzazione sull’importanza dell’aderenza terapeutica nelle patologie croniche cardiovascolari. “Tutti per uno” – si legge in una nota – è un reality calcistico realizzato con la Nazionale jazzisti italiani e con la partecipazione di Carolina Morace, campionessa di calcio ed ex allenatrice della Nazionale calcistica italiana femminile. Attraverso le dinamiche tipiche della preparazione atletica e della competizione tra squadre concorrenti, il reality fornisce l’occasione di parlare di aderenza alla terapia attraverso 6 episodi dedicati a temi specifici.  

“Il lavoro di squadra nell’aderenza alla terapia è fondamentale – afferma Giuseppe Ciancamerla, presidente Conacuore (Coordinamento nazionale associazioni del cuore) – e il contributo di ciascun membro della squadra può fare la differenza. Per questa ragione abbiamo accettato con entusiasmo di collaborare alla realizzazione di ‘Tutti per uno’, che attraverso il parallelismo tra calcio e salute racconta in maniera fedele ma con leggerezza come seguire correttamente una terapia”.  

Nel corso delle 6 puntate – dettaglia la nota – pubblicate settimanalmente sul sito www.alcuoredelladerenza.it/tutti-per-uno e sui canali social Facebook e Instagram di Al cuore dell’aderenza, sarà possibile seguire gli allenamenti della Nazionale italiana jazzisti e approfondire, in chiave ironica, temi fondamentali per arrivare a raggiungere l’obiettivo prefissato, sia nell’aderenza terapeutica che nel calcio: impegno e costanza, comunicazione efficace tra tutti i soggetti coinvolti, fiducia in colui che dà le direttive, gioco di squadra necessario per il buon esito della sfida, supporto di chi sostiene e fa il tifo.  

“Come nel calcio l’allenamento consente di raggiungere risultati impensabili, nelle cure l’aderenza terapeutica può migliorare in modo significativo l’efficacia del farmaco e quindi i benefici per il paziente – sottolinea Stefano Carugo, direttore di Cardiologia Policlinico di Milano -. Il paziente aderisce alla terapia se segue esattamente le raccomandazioni del medico riguardo dosi, tempi e frequenza di assunzione del farmaco per l’intera durata del trattamento. Le cause della scarsa aderenza sono molteplici: poca consapevolezza della gravità della patologia, timore di dipendenza, scarsa motivazione, dimenticanza, complessità, durata della terapia ed eventuali effetti collaterali del trattamento. L’aderenza alla terapia, soprattutto per le malattie croniche come quelle cardiometaboliche, può sembrare una sfida complessa, ma con le dovute accortezze è un traguardo raggiungibile”.  

Tra i giocatori della Nazionale jazzisti protagonisti del reality – prosegue la nota – Max Paiella e Attilio Di Giovanni de “Il ruggito del Coniglio”, Fabrizio Bosso Quartet, il presidente Costantino Ladisa che, insieme a tutta la squadra, hanno contribuito con talento ed estro alla buona riuscita degli episodi, mettendosi in gioco con autoironia e portando il loro mondo all’interno della narrazione della campagna. Carolina Morace rappresenta il fil rouge di ‘Tutti per uno’, attraverso le sue testimonianze legate al passato di campionessa e allenatrice del calcio in cui commenta il tema di ciascuna puntata. “‘Tutti per uno’ nasce dal presupposto che l’aderenza terapeutica è un vero e proprio gioco di squadra, come nel calcio, dove l’impegno di ciascuno è importante per ottenere il risultato finale – commenta Morace -. Mentre i calciatori in partita giocano insieme, ciascuno secondo il proprio ruolo, con l’obiettivo di vincere, nel percorso terapeutico pazienti e caregiver, medici e farmacisti collaborano tra loro affinché le cure abbiano successo”.  

Le malattie cardiovascolari costituiscono ancora oggi in Italia, e nel mondo, uno dei più importanti problemi di salute pubblica: sono tra le principali cause di morbosità, invalidità e mortalità. Rientrano in questo gruppo – si legge nella nota – le più frequenti patologie di origine arteriosclerotica, in particolare le malattie ischemiche del cuore, come infarto e angina pectoris, e le malattie cerebrovascolari come l’ictus. Tra i principali fattori di rischio delle malattie cardiovascolari, giocano un ruolo determinante l’ipertensione, l’ipercolesterolemia e il diabete. 

“L’ipertensione arteriosa interessa oltre 1 miliardo di persone nel mondo – dichiara Antonio Terranova, responsabile di Cardiologia Ospedale San Camillo-Forlanini di Roma -. In Italia colpisce il 55‐59% della popolazione con età maggiore di 18 anni. Solo un paziente iperteso su tre risulta adeguatamente trattato con conseguenze importanti sulla salute. Tra i pazienti in trattamento, gli studi scientifici dimostrano che la scarsa aderenza alle terapie rappresenta la principale causa di inefficace controllo della pressione arteriosa con un aumento significativo del rischio di eventi cardiovascolari gravi, come infarto e ictus”.  

La scarsa aderenza oltre ad essere associata ad una maggiore mortalità è anche causa di un aumento dei costi per il Ssn. Infatti, chi sopravvive ad un evento cardiovascolare acuto diventa un paziente cronico con notevoli ripercussioni sulla qualità della vita e sui costi economici e sociali per la collettività. L’impatto sul Ssn è dimostrato anche da uno studio del Ceis dell’Università Tor Vergata di Roma: nel nostro Paese il peso totale delle patologie cardiovascolari in termini di costi diretti e indiretti supera i 14 miliardi e mezzo di euro, oltre 3 miliardi di costi per il sistema di sicurezza sociale e oltre 11 miliardi e mezzo di costi sanitari diretti. “Dall’analisi abbiamo osservato che una più alta aderenza al trattamento in pazienti con malattie cardiovascolari può tradursi in una riduzione degli eventi di ospedalizzazione e morte, -1,3% e -5,9% rispettivamente, e in una riduzione dei costi, – 490.023 euro per 100mila pazienti trattati”, riferisce Francesco Saverio Mennini, Direttore Eehta del Ceis, Facoltà di Economia dell’ateneo romano. “Aumentando il livello di aderenza al trattamento dei pazienti, potrebbe quindi aumentare la spesa farmaceutica ma questo sarebbe controbilanciato da un forte risparmio nelle ospedalizzazioni, nelle visite specialistiche e nei costi indiretti”.  

“La nostra azienda, da 60 anni leader in cardiologia, è stata una delle prime realtà del farmaceutico a comunicare sul ruolo strategico di una corretta aderenza alle cure soprattutto per i pazienti cronici con patologie cardiometaboliche, che spesso sono anziani fragili, con più patologie e politrattati – conclude Marie-Georges Besse, Direttore Medical Affairs del Gruppo Servier in Italia –. La nostra mission si compie mettendo a disposizione di pazienti e medici un ampio portfolio di farmaci studiati per migliorare l’aderenza alla terapia, come le polipillole, ma anche stimolando la riflessione e diffondendo consapevolezza su nuovi approcci culturali che possono migliorare gli esiti clinici, l’organizzazione della presa in carico del paziente e i benefici in termini di risparmio economico per il Ssn”.  

 

(Adnkronos)