Mascherina, scatta l’obbligo all’aperto in diverse città per scongiurare nuovi contagi da coronavirus in Italia in zona bianca, gialla, arancione e rossa in vista del Natale. Una misura che gli esperti hanno commentato all’Adnkronos Salute.
“Non saprei se è una mancanza non averlo ancora previsto” a livello nazionale “ma una cosa posso assicurarla: mettere l’obbligo di mascherina Ffp2 nei trasporti, questo sì che avrebbe avuto più effetto di tutto”. Ne è convinto il virologo Andrea Crisanti, che commenta così la scelta di un numero sempre più alto di Comuni, tra cui Milano, che si avviano verso il ripristino dell’obbligo in particolare nei centri storici. Per il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova quello che avrebbe più effetto è invece l’utilizzo delle mascherine Ffp2 sui mezzi pubblici, luoghi particolarmente esposti, vista la vicinanza e il contatto obbligato fra le persone. L’imposizione della mascherina all’aperto può in ogni caso aiutare? “Ovviamente dipende dalla situazione, se c’è un assembramento oppure no”, conclude.
L’obbligo di mascherina all’aperto “in zona bianca capisco che sarebbe potuta apparire una misura un po’ pesante ed eccessiva ma vedo che ci sono già diverse disposizioni sul territorio” che estendono l’obbligo anche in zona bianca “ai luoghi più a rischio come fatto da Milano e altre città in giro per l’Italia”. Così quindi all’Adnkronos Salute il virologo Fabrizio Pregliasco, docente della Statale di Milano. “Credo che in termini precauzionali – sottolinea il virologo – nelle zone dello shopping e nei momenti di aggregazione all’aperto la mascherina vada utilizzata, raccomandata e al limite prescritta”.
“E’ giusto portarle all’aperto quando non si può rispettare la distanza di sicurezza”, chiarisce Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza e docente di Igiene all’università Cattolica di Roma.